Assistenza domiciliare

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L’assistenza domiciliare.

Gruppo di  Coordinamento.   Associazione Onlus  no-profit convenzionata con il Comune e autorizzata dalla Regione. 2 medici   2 psicologi.

Organizza  tutta l’assistenza degli anziani, vigila, tutela. Gestisce tutto il personale che interviene a domicilio.  Forma le badanti,  le sceglie, le controlla,  le affianca ad Assistenti domiciliari.  Interviene nelle emergenze, in collaborazione con  ASL e  Comune. Garantisce  operatori sanitari  qualificati  a domicilio.  Medico, psicologo,  educatore,  infermieri professionali, assistenti domiciliari, badanti, assistente sociale, segreteria, trasporto.  ( Vedi Tabella . Clicca su: Rete Servizi anziani  )

 

Iniziative di assistenza specifica a domicilio:

  •  Nonno taxi.  
  • Si chiama il Nonno taxi e per pochissimi euro fissi, convenzionati, ti porta dove vuole. Nella casa dei nonni, a trovare il tuo amico, ad aiutare un altro anziano solo, in Chiesa, dal dottore, a fare la spesa. La convenzione può essere fatta con il Comune  o con la Asl, in considerazione del risparmio  che deriva da questa attività che è  una vera ed efficace  prevenzione delle patologie fisiche e psichiche dell’anziano  e dal risparmio per i  minori ricoveri, sia negli ospedali, che nelle case di riposo.   È molto delicato è importante scegliere l’autista. Deve essere una persona molto sicura e conosciuta perché i nonni devono essere tutelati.  Può essere un altro nonno giovanile o un parente giovane  di uno di loro. Deve essere scelto dai nonni tutti insieme a maggioranza. Deve esserci una convenzione con il Comune o le istituzioni per compensare il minimo. Meglio di tutto se si può fare con il volontariato in modo gratuito.

 

  •  Corriere nonno.  
  • Questo è  un servizio dove non si muove il nonno, ma è l’altro che va nei posti, come il corriere espresso. Porta un pacco, va a fare la spesa, va in farmacia, va dal medico, e la porta a domicilio dell’anziano. Questo servizio deve essere lo stesso convenzionato o fatto come volontariato per un prezzo minimo. Le persone e gli autisti  devono essere più che sicuri, o uno dei nonni  o figlio o un parente stretto conosciuto, più che fidato. Mai fidarsi di estranei che possono approfittare dei bisogni. Se non è conosciuto è meglio non fidarsi.

 

  • Scuola per  badanti
  • Scuola privata  convenzionata con la Regione, o riconosciuta a livello regionale o comunale.  Coordinata con  altre associazioni   o  con il Comune. Una Scuola per la Formazione delle Assistenti domiciliari o delle badanti  italiane e straniere. Insegnanti:  giovani laureati professionisti.  Materie Lingua italiana-  psicologia dell’anziano-  comportamenti relazionali ed educativi corretti-  materia sanitaria – cucina italiana e adatta per l’anziano –  pulizia della casa –  cura della casa –  organizzazione della casa –  lavare –  stirare – uso degli elettrodomestici –   gestione delle utenze – conoscenza del territorio.  Esame e Diploma. 

 

  • Badante sicura.    
  • Il Centro di  Coordinazione Tecnico  sceglie  le persone giuste.  Fa da filtro. da  una garanzia.  Fa da genitore, familiare, parente di un anziano fragile, malato. Il servizio  propone solo badanti formate.  Le controlla anche dopo.  Le segue,  ne valuta  i risultati e in particolare le verifica di persona, e a domicilio attraverso l’anziano assistito.  Tutela anche l’anziano da esperienze negative.  Interviene nelle emergenze, nelle necessità, con prestazioni ad ore, per periodi brevi, che compensano i permessi le giornate di libertà.  Aiuta nel momento tragico. Tutela anche da aggressioni fisiche, psichiche, economiche, legali.

 

  • Pronto badante.  
  • Aiuta a trovare una badante nelle emergenze. Per poche ore o brevi periodi. O per coprire le ferie.

 

  • Assistenza  programmata a domicilio ( ove non prevista dall’ ADI)  .
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto.  Il Centro tecnico  procura medici  e infermieri, psicologi, e personale  sanitario: fisioterapisti, logopedisti, podologi, su richiesta e quando necessari. Per un’assistenza sanitaria domiciliare privata. Nei paesi dove non c’è l’ADI, nei paesi dove l’assistenza domiciliare pubblica non funziona bene o non è sufficiente.     Per prestazioni sanitarie a domicilio di qualità, affidabili, sicure, controllate e verificate da Centro.

 

  • Pronto assistenza privata.  
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto. Assistenza del personale sanitario e di pulizia per le emergenze, su richiesta.

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Insieme si può

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La condivisione

Propongo queste iniziative per pensare qualcosa  che risolva non solo il problema della salute fisica, della povertà fisica degli anziani,  ma risponda anche della povertà emotiva. L’angoscia per la malattia e la morte e in particolare la solitudine di fronte a quest’angoscia. Una solitudine concreta, morale e sociale. Trovarsi da soli nella malattia, trovarsi da soli nella angoscia è quello che li fa morire. Morire come persone, morire nella loro dignità. Morire nel cuore e nell’anima per l’indifferenza degli altri, per la freddezza degli altri. Per essere dimenticati dagli altri. Per essere considerati dagli altri finiti, inutili, ingombranti.

Propongo questi progetti per gli anziani non solo soli, ma anche poveri, con la sola pensione minima, scandalosa, degradante, squalificato. Pensione minima che degrada, squalifica chi l’ha pensata e chi la mantiene in vita.

Aiutarsi, condividere, non vergognarsi della povertà è quello che aiuta ad affrontarla e a superarla. Con il recupero della dignità e della fiducia in se stessi, con il recupero della propria umanità rispecchiata nell’altro, con il recupero della stima e del valore della propria vita, condiviso, sostenuto e ricordato a che ti sta vicino. Questo permette di  sentirsi vivi a livello fisico, ma anche a livello emotivo e spirituale.

Sono idee di condivisione che possono essere utili non solo per il mondo degli anziani, ma anche per le persone malate, per le persone che non ce la fanno da sole, i padri separati, le ragazze madri, le donne violentate. Possono essere luoghi dove ritrovare il cuore, ritrovare la propria anima. Sono posti dove si può fare volontariato. Dove i giovani possono scoprire il volto segreto della dignità, del coraggio, della solidarietà. Sono posti dove chi ha avuto tutto, può trovare l’unica cosa che gli manca, l’unica cosa che conta, il centro, l’essenza,  il vero tesoro, la voce del proprio cuore e della propria anima. 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 © 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Il Condominio degli anziani

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Assistenza condominiale.

Condominio  per anziani  gestito da privati.

Sono stati inventati i condomini per anziani gestiti da privati. Edifici organizzati con miniappartamenti, tipo residence, con la cucina in ognuno. Può andare bene per chi è autonomo, per chi  non ha una famiglia che lo segue, e per chi cerca compagnia.

 

Svantaggi.

  • Costi molto alti. Il privato chiede 2600 al mese per ogni appartamento e per ogni anziano.
  • La precarietà dell’assistenza. Nel momento del pasto il personale non riesce ad arrivare a tutti.
  • Quando lo stato di salute peggiora, non è adeguata. Serve un’altra organizzazione.

Potrebbe invece funzionare  molto meglio se tutto il condominio  è gestito dal Centro di coordinamento tecnico, che può valutarlo come momento di passaggio, come posto dove andare per vivere con amici e coetanei, mantenendo la propria autonomia. Dove poter condividere interessi, arte, musica, pur pittura, cinema, cultura, e quindi vivere insieme, assistiti, ma anche vivificanti dai propri interessi comuni, stimolati dallo scambio reciproco, arricchiti nella mente, nel cuore e nell’anima.

 

Il condominio degli anziani   gestito da una Istituzione pubblica.  Comune, Associazione Comuni.

Quindi il condominio degli anziani potrebbe funzionare meglio se è:

  • promosso da una istituzione pubblica, che ne assicura la mancanza di speculazione privata, e quindi prezzi adeguati, e controllati.
  • gestito dal Centro di coordinamento tecnico che ne assicura lo statuto interno per le relazioni comuni e in particolare la qualità, la professionalità e la garanzia del personale di assistenza.
  • affiancato dal Centro tecnico anche per tutte le altre prestazioni artigianali o specialistiche
  • garantito quindi anche l’accesso ad un’altra struttura più adeguata quando c’è un aggravamento dello stato di salute.

 

Costi.    Se è diretto  dal Centro di coordinamento  tecnico:

 La retta minima per gli anziani autonomi che si pagherebbe  in un istituto di ricovero per anziani è € 1500 mensili  a persona.  Con questa cifra, si possono pagare tutte le spese e in più avere 

  • 8    badanti
  • 1   infermiera a tempo pieno
  • 1    portiere

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Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.500 euro mensili  a singolo. (vedi Tabella n° 1: Il Condominio degli anziani)

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.    +  1.000  euro mensili  di vitto per ogni appartamento = 12.000

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( una coppia o chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.500 euro ciascuno =   36.000  euro.  

36.000  – 8.400 (affitto e utenze)  =  27.600      – 12.000  ( vitto) =  15.600    per pagare  il personale.

–           8   badanti a  1400 =  11.200

–           1 portiere  = 1500

–           1 infermiera   = 1600       

Totale personale = 14.300                      Resto di 15.600 – 14.300 1.300   per   altro

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Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.200 euro mensili  a singolo. (vedi Tabella.  Condominio  )

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.    +  1.000  euro mensili  di vitto per ogni appartamento = 12.000

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( una coppia o chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.200 euro ciascuno =   28.800  euro.  

28.800  – 8.400 (affitto e utenze)  =  20.400      – 12.000  ( vitto) =   8.400    per pagare  il personale.  Ci escono:

–           2   badanti a  1400 =    2.800

–           1 portiere  = 1500

–           1 infermiera   = 1600       

Totale personale =   5.900                      Resto di   8.400   –   5.900  =    2.500   per   altro

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Potrebbe anche essere di € 1000 mensili a persona. e se riguarda gli anziani autonomi che si aiutano anche tra di loro (coppie, amici, conviventi).

Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.000 euro mensili  a singolo.

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.000 euro ciascuno =  24.000 euro.

24.000 – 8.400 = 15.600       Per ogni appartamento 1.000 euro per il vitto = 12.000 

Rimangono  3.600 per il personale:

per pagare  il personale.

–           1  badante  = 1400

–           1 portiere  = 1400

–           1 infermiera   a prestazione =   800           Resto di 3.600  – 3.600 =  0

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Appartamento singolo

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A casa propria.

La famiglia degli amici.

 

Ecco alcune proposte concrete che possono essere adatte per anziani autonomi che non possono stare da soli e che  sono costretti ad andare in casa di riposo per essere assistiti, in mancanza di una famiglia. Anziani che non sono ancora tanto gravi da rendere necessario il ricovero, ma che non hanno altre soluzioni.

In alternativa all’assistenza condominiale, ecco alcune soluzioni più semplici e più immediate, che non richiedono strutture specifiche. Soluzioni anche migliori nella qualità della vita, perché rispettano e partono dai bisogni degli anziani.

Si tratta quindi di lasciare l’anziano nella sua casa. Nel posto che gli dà sicurezza, dove ci sono i suoi affetti, il suo cuore, la sua anima. Nel posto dove ritrova se stesso, la sua identità.

Il centro di coordinazione tecnica, insieme a lui, studia la sua personalità e trova un abbinamento con un’altra persona. La scelgono insieme e diventa parte della sua famiglia. Un’altra persona che ha le stesse esigenze, le stesse difficoltà. Guardarsi insieme. Aiutarsi insieme. Sostenersi insieme. Controllarsi insieme. Insieme si può. Con l’aiuto del centro tecnico che vigila, verifica, interviene, su richiesta.

Perché mettersi insieme? Per evitare il ricovero, ma nello stesso tempo, non stare da soli, farsi aiutare e farsi assistere. Per trovare una nuova famiglia fatta di amici, in assenza della famiglia o in appoggio della famiglia. Per rimanere a casa propria, nel proprio ambiente, nel proprio paese. Per ridurre di molto anche la spesa dell’eventuale ricovero. Per vivere una vita dignitosa, vera, umana. Per vivere e non sopravvivere.

Ecco delle soluzioni adatte fino a quando permane lo stato di autonomia. Quando lo stato di salute si aggrava, il Centro tecnico  trova  altre strutture più adeguate.   ( Vedi tabella  in pdf   Tabella n° 3 Appartamento singolo )

 

Anziano e famiglia.

Anziano che ospita un singolo parente o una famiglia. Una famiglia che deve assolutamente far parte della sua parentela. Una famiglia di giovani che fa parte del suo contesto e quindi è sicura e conosciuta. È molto importante molto delicato non includere   famiglie estranee o sconosciute, che possono manipolare e usare l’anziano. L’anziano garantisce l’alloggio e il vitto alla famiglia  e in cambio la famiglia assicura l’assistenza. Oppure è l’anziano che si trasferisce presso la famiglia per essere assistito e in questo caso da € 1500 al mese  alla famiglia. A volte l’anziano non riesce a chiedere, non vuole pesare. Qui invece  è il Centro tecnico che si fa da tramite  e propone l’assistenza alla famiglia dei parenti anche lontani. Per una famiglia in tempo di crisi, una retta di 1 500  o di  1200 euro  come quella minima della casa di riposo, può veramente sostituire uno stipendio. Può dare la possibilità anche al giovane, di non andare a lavorare fuori, alla madre di poter stare in casa e aiutare oltre all’anziano, anche i propri figli. Questa soluzione è  ottima perché fa vivere l’anziano con persone giovani e con bambini che simboleggiano la vita. Bambini che sono in sintonia con la sua psiche, perché entrambi sono delicati, vulnerabili, sensibili e più vicini all’inconscio. In questo contesto l’anziano viene adottato. Invecchia sereno e felice e come un nonno.

Anziano e ragazze. 

L’anziano vive con ragazze universitarie o  che lavorano. Lui garantisce l’alloggio e vitto gratis per loro e loro garantiscono l’assistenza a turno. C’è il Centro tecnico che propone, valuta, coordina e controlla il tipo di persone. E che interviene su richiesta. Quindi nessun costo specifico  per tutti. Ci si aiuta insieme il minimo costo in più per il vitto, è compensato dal consistente risparmio per la retta della casa di riposo che era di € 1500 mensili minimo. Per le ragazze che studiano o che lavorano è molto conveniente perché permette una riduzione dei costi e nello stesso tempo la presenza di un materno che accoglie. È importante  comprendere bene che il ruolo  del Centro tecnico che non  funziona  solo da contenitore, da erogatore di servizi, da elenco di persone, ma funziona da garante, dal selezionatore, da formatore delle persone che accedono a questi servizi.

Due anziani.

L’anziano offre la sua casa  e  un altro anziano va a vivere con lui. Chi viene ospitato può farsi carico delle spese di vitto, visto che l’altro offre l’alloggio. Il Centro tecnico offre la possibilità di scegliere la persona più adatta, e di verificare  direttamente la convivenza in modo concreto. Senza badante. Ma se è necessaria,  si può anche aggiungere con una minima spesa di  800  euro ciascuno per pagarne una in comune.   800  x 2 =   1600 euro.  Una badante a casa loro, che si dedica solo a loro. Senza ricovero, senza corridoi vuoti, senza stanze comuni, frette, anonime, estranee. Una badante che è con loro, che  cucina come vogliono loro, insieme a loro. Una badante che si prende cura di loro e della casa ed è sempre presente anche di notte. Quando lo stato di salute peggiora, allora si cambia struttura. Intanto però si è vissuto in un contesto umano, familiare, affettivo e personale.

 

 Tre anziani. 

Un anziano ospita nella sua casa una coppia di anziani.  Il Centro tecnico opera una selezione e garantisce una scelta adatta. Chi da la casa non paga. La coppia che viene ospitata si fa carico del vitto anche del singolo. Senza badante. Se serve una badante si può pagare con € 500 a persona.  500 euro x 3 =  1500.

 

 Due anziani assistiti.

Un anziano ospita un altro anziano. Con badante. Entrambi gli anziani mettono in comune € 1500 che avrebbero dovuto dare alla casa di riposo.  1500  x 2 =  € 3000.  Ci pagano una badante a tempo pieno per tutti e due. Una persona che cucina, che li cura, che li segue. Una badante formata, scelta e controllata dal centro tecnico. E che è in contatto con loro. Costi: € 3000 -1004   =  € 1600 mensili per il vitto dell’assistenza infermieristica.

 

Tre anziani assistiti.

Un anziano ospita nella sua casa una coppia di anziani. Con badante. Mettono insieme € 1500 mensili che ognuno di loro avrebbe dovuto dare alla casa di riposo e hanno  1500 x 3 =  € 4500. Ci pagano due badanti a tempo pieno e rimangono  € 1700  mensili per il vitto alle prestazioni infermieristiche. (Vedi tabella  n°  3 Tabella n° 3 Appartamento singolo  )

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Appartamento doppio

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Nuove residenze anziani.  

Appartamento doppio.

Si tratta di individuare due appartamenti vicini, sullo stesso pianerottolo di un condominio. Due appartamenti meglio se comunicanti, oppure sullo stesso livello. Uno può essere di proprietà di un anziano e l’altro si può prendere in affitto. C’è quindi un risparmio sulle spese.

Adatto per anziani autonomi.   L’anziano rimane in un contesto familiare, privato, personale. Gli appartamenti sono autonomi, quindi l’anziano può anche cucinare,  lavorare, studiare, leggere, ricevere gli amici, vedere i suoi programmi preferiti. C’è una badante  in ogni appartamento, quindi due badanti che si possono aiutare a vicenda quando serve, ma che possono anche compensare insieme le ore di assenza o di permesso. Due badanti o assistenti domiciliari  che si consultano insieme, si appoggiano anche a livello psicologico e relazionale.

Diventa quindi una famiglia allargata, dove ognuno ha la propria libertà, ma non è solo. L’appartamento in condominio poi, favorisce anche le relazioni con altre famiglie più giovani.  Si crea così un ambito personale, creativo, affettivo, vitale. Dove prevale la vita. La vita è presente dove è presente il cuore. Dove batte il cuore. Dove c’è giustizia, rispetto. Dove c’è rispetto per la propria unicità e la propria originalità.  ( vedi Tabella n° 4 in pdf   Tabella n° 4 Appartamento doppio)

 

 Anziani amici.

4  anziani (2 + 2) +2 badanti. Due appartamenti, due anziani in ognuno. Una badante per ogni appartamento, a tempo pieno. Le 2 badanti  assistono, curano, cucinano e puliscono. Ascoltano, vigilano, incoraggiano, sostengono. Non devono mettersi in un ruolo di materno e di  comando, ma devono mettersi in un atteggiamento di servizio. Devono dare all’anziano il ruolo di protagonista in tutte le cose. Di regista in tutte le cose. Devono farlo sentire capace di pensare, di fare, di decidere. Devono considerarlo capace, autonomo e libero di scegliere. Solo così l’anziano si sente vivo, solo così si sente  vero, solo così  si sente dignitoso e fiero di sé.

Esempio:  Costi mensili:  Entrate: 1.500  euro ad anziano (= minimo costo casa di riposo  50  euro x 30 g.)  x 4  6.000  euro     Uscite:   1.257 euro   per  1 badante, + 1.500 per l’assistente domiciliare  =   2.757    +   1.500  euro  per il vitto =   6000 euro –  Rimangono 1.743 euro.

Per affitto 2  appartamenti:  costo mensile : 1.000, + 400 euro di utenze = 1.400.   Resto  in attivo:  343  euro per assistenza infermieristica  e altro.

 

 Coppie amiche. 

8 anziani  =   4  coppie di anziani e 1  badante. Due appartamenti. In ogni appartamento due coppie di anziani. Bastano quindi due camere per due coppie in ogni appartamento. Le coppie garantiscono già di per sé un’assistenza reciproca. Quindi è meno importante meno necessaria la badante. Una sola badante serve a garantire la presenza per le necessità. Nello stesso tempo non invade troppo l’intimità e la privacy della relazione di coppia. Le due coppie possono fare amicizia, è più facile comprendersi quando si hanno le stesse difficoltà e le stesse esigenze. Ci si sente più in sintonia. Nello stesso tempo però non si è soli. Si possono condividere le difficoltà, le angosce, i timori. Insieme alle altre due coppie si può quindi fare un gruppo di  4 coppie amiche. Un gruppo di amici che si ritrovano, che discutono, che giocano, che possono organizzare insieme qualche iniziativa. Insieme si può. Si risparmia notevolmente in confronto alla retta del ricovero.

Esempio: Costi mensili:    800   euro ad anziano   x 8 =    6.400  euro   Uscite:   1.300  euro   per  1 badante   –  2.000  euro  per il vitto =   3100  euro.  

Affitto 2  appartamenti:  costo mensile : 1.000, + 400 euro di utenze = 1.400.   3100  – 1400 =  Resto   1.700  euro  per altre  spese. 

 

 Gruppi di amici.

8 anziani.  Due appartamenti. In ognuno  4  anziani amici tra di loro. Possono stare in due camere se vogliono. Così si aiutano e si controllano a vicenda.  4  in un appartamento   e  4  nell’altro vicino. In questo caso la cucina è unica. Così si può avere una camera in più.

 Adatto per anziani autonomi, che hanno bisogno di assistenza. Con un contributo simile alla retta delle case di riposo, si possono pagare gli affitti, le utenze, il vitto e un’assistenza valida.  2 assistenti domiciliari, 1 badante, e 1 infermiera. In pratica su otto persone, ci sono quattro operatori,  1  per ogni 2  anziani. La badante per la cucina e gli assistenti domiciliari e l’infermiera per tutte le necessità di cura e di terapia. Adatto per situazioni precarie, ma ancora nella sfera dell’autonomia. In pratica per situazioni in cui l’anziano ha ancora la capacità di comprendere, ha coscienza, responsabilità e autocontrollo in modo sufficiente. Non costituisce cioè pericolo per la propria vita e altrui e non necessita  di interventi sanitari riabilitativi  intensi e complessi.

 Esempio:  Costi mensili:  Entrate: 1.500  euro ad anziano (= minimo costo casa di riposo  50  euro x 30 g.)  x 8 =    12.000  euro    

 Uscite:   1.257 euro   per  1 badante  –   2  assistenti domiciliari  3.500  euro    –   1 infermiera   a tempo pieno  = 1900 euro   – 2.000  euro  per il vitto =    8.657   di spese.    12.000   euro –  8657  ( spese)  =  3.343  euro mensili.

Per affitto 2  appartamenti:  costo mensile : 1.000, + 400 euro di utenze  mensili =   1.400 mensili .   3.343  euro  –  1400  =   Resto:  1.943  euro mensili  per la fisioterapia,  per medici specialistici, per materiale sanitario, trasporto e altro.

 Se  i 2  appartamenti   sono di proprietà del Comune, il resto = 3.343 euro

Se   un appartamento  è di proprietà di uno degli anziani =  2.643  euro

Se   i due  appartamenti sono  di proprietà  degli anziani =  3.343  mensili  che rimangono per altre spese.  ( Vedi tabella n° 4   Tabella n° 4 Appartamento doppio)

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Rete Centrale Servizi per gli anziani

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Rete di servizi  per  gli anziani.

L’emergenza dell’assistenza degli anziani, oggi non è solo nei costi per le istituzioni sempre più alti, ma anche nei servizi. I servizi rischiano non solo di non essere più garantiti per i più poveri, ma rischiano anche di perdere qualità, efficienza, affidabilità. Rischiano di perdere l’aspetto umano, la centralità umana. Rischiano di perdere la dignità di servizio, l’identità di servizio.

Per questo è necessario e urgente riqualificarli. Reinventarli, per ritrovarli, ricrearli, senza aumentare i costi, rimanendo nei costi, anzi, risparmiando sui costi.  Per fare questo è però necessario gestire tutta la rete dell’assistenza dell’anziano, partendo dalla sede centrale, la Regione, fino all’ultimo fruitore, all’anziano stesso e alla sua famiglia.

Tutta la rete. Come la rete elettrica. È necessario che tutto sia correlato, coordinato, collegato. Tutto  sia gestito, controllato e verificato. Tutto sia  impostato e messo in sicurezza per le emergenze.  È necessario che tutta la rete sia bonificata. Se la corrente viene dispersa, viene ridotta, viene interrotta in alcune centraline,  non arriva nelle case, non funzionano gli apparecchi, si bloccano i servizi.

È quindi necessario impostare una rete dell’assistenza completa, sistematica, integrata.  Che parti dal pubblico ( Regione),  e che sia sempre accompagnata dal pubblico.  Che si  integri anche con il privato,  ma che non lasci mai il privato da solo.  Il privato  ha un’altra logica, un altro scopo, un altro fine. È un fine privato, di profitto, in cui  i soldi  vanno  prima di tutto  ai capi,  lì si concentrano   e quello  che rimane va  agli assistiti.  Quindi  il pubblico deve accompagnare sempre il privato, ma per promuoverlo, per farlo funzionare meglio, per garantirlo meglio, in modo integrato.

Propongo quindi un Centro di coordinamento tecnico centrale  regionale, formato da una equipe di operatori pubblici: tre medici uno psicologo. L’equipe,  dirige la rete centrale  e organizza e promuove la rete locale. Ogni regione può essere divisa in quattro zone. Perché ogni zona (collina, montagna, marina,) può avere realtà diverse, specifiche, che hanno bisogno di risposte diverse.  ( Vedi Tabella. Clicca su:  Rete Servizi anziani  )

 

Rete locale.

La rete locale  corrisponde al territorio  comunale  o a quello dell’Ambito territoriale  (che comprende più comuni). È una rete con al centro  un Centro di coordinamento tecnico locale, una  equipe  di quattro operatori: due medici e due psicologi, scelta dalla Regione, promossa dalla Regione e gestita dalla Regione. È pubblica nella sostanza, ma privata nella forma e nella istituzione. Questa equipe, questo Centro, è a sua volta convenzionato con i Comuni che serve, in cui opera. Tutti i servizi degli anziani sul territorio vengono accreditati, hanno quindi i soldi, solo se si fanno seguire, coordinare, controllare e verificare da questa equipe. Quindi il privato non è più solo. Fa parte di una rete con regole, linee, collegamenti unificati, condivisi, decisi insieme. Integrati.

L’equipe ha  la Regione  e la Sanità  che la controlla e la verifica dall’alto. Ma viene anche controllata dal basso, da i comitati di base, formati dai rappresentanti degli anziani, delle famiglie degli anziani, dall’associazione consumatori e dal volontariato di base. I comuni e gli ambiti territoriali sono invece i suoi collaboratori. Sono integrati al suo interno, insieme alla Asl del territorio. (Vedi Tabella. Clicca su:  Rete Servizi anziani)

La rete locale  comprende:  

La prevenzione  ( Vedi art. specifico).  Prevenzione al ricovero in Casa di riposo 

L’assistenza domiciliare con:

  • Taxi nonno
  • Corriere nonno
  • Scuola per  badanti
  • Badante sicura
  • Pronto badante
  • Servizio a domicilio
  • Assistenza  programmata a domicilio . Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto.
  • Pronto assistenza. Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto

 

L’assistenza agli anziani autonomi con:

  • condomini anziani
  • appartamenti singoli
  • appartamenti doppi
  • appartamenti tripli

 

L’assistenza agli anziani non autonomi  e le RSA con:

  • case alloggio
  • istituti di ricovero e cura convenzionati
  • istituti di ricovero privati.

(Vedi Tabella. Clicca su: Rete Servizi anziani )

Le modalità di organizzazione di funzionamento delle varie residenze sono descritte negli articoli specifici del blog, nella parte: Residenze degli anziani.

Quindi più residenze per anziani,  articolate, adattate alle necessità. Nuove residenze per gli anziani, pensate per le loro e con loro.  Soluzioni per un’assistenza graduale, che rispetta i tempi, che previene per quanto possibile il ricovero. Che parte dall’ambiente domiciliare. Che cerca di mantenere l’anziano a casa propria. Che imposta soluzioni di solidarietà e di accompagnamento  iniziali. Che promuove residenze di ospitalità amicale e familiare. Che promuove residenze nuove simili ai contesti familiari (condomini anziani, case famiglia). Da ultimo, offre anche l’istituto di ricovero.

Insomma la casa di riposo non è più l’unica soluzione per l’anziano solo. Prima, ce ne sono tante altre. La casa di riposo  è  l’ultima soluzione, l’ultima residenza, quando non è  le altre non sono più adeguate, quando è proprio necessario, quando non si può farne a meno.

Assistenza di pari passo con l’anziano, di pari passo con i suoi bisogni, di pari passo con lui. Così non è più traumatica, così non è più angosciante. Diventa un percorso con tante tappe. Diventa un cammino con tanti compagni di viaggio. Diventa un essere accompagnati, custoditi, rispettati. 

 

Rete regionale.

In ogni zona l’equipe del Centro di Coordinamento Tecnico pubblico Centrale:

  1. Promuove  le reti locali. Le organizza, le gestisce. Mantiene le relazioni tra la Regione e le reti locali.
  2. Coordina i Comuni  e gli Ambiti territoriali per la promozione delle reti locali.
  3. Fa incontri regionali con tutti i rappresentanti di tutti i servizi per gli anziani  (prevenzione, assistenza domiciliare, condomini degli anziani,  istituti di ricovero)  di tutta la Regione,  per impostare linee comuni e condivise, per accogliere iniziative, per conoscere le criticità e risolverle.
  4. Fa incontri con i rappresentanti dei comitati di base degli utenti, anziani, famiglie degli anziani, associazioni consumatori, cooperative dei servizi, di tutta la Regione.
  5. Fa una verifica diretta dell’idoneità dei servizi. Verifica diretta dei risultati. Monitoraggio valutazione dei risultati. Indagine conoscitiva sul territorio.

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

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