La scuola dei nonni.

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La scuola dei   nonni.

I nonni sono i maestri, gli insegnanti.

Non è la scuola dove i nonni sono gli alunni, ma è la scuola dove i nonni sono i maestri, gli insegnanti. Le materie sono quelle che sanno, quello che hanno imparato, quello che hanno vissuto.

È un bene prezioso è fondamentale per i ragazzi e bambini. Se sono i nonni che spiegano e che raccontano, passa un’energia speciale, intensissima. A livello della psicologia analitica, è l’archetipo del grande saggio, è l’archetipo degli antenati, dei padri, nei quali si fondano le radici.

Spezzare questo collegamento, spezzare queste radici, annullare questa carica emotiva intense preziosa, porta a disperdere la nuova generazione. È come se perdesse l’orientamento, perdesse la continuità, la sua stirpe, la sua appartenenza a qualcosa di più grande di lei

Se insegnano i nonni, quello che viene vissuto, è come se fosse riconosciuto dall’inconscio, è come se si rispecchiasse in qualcosa di antico,  di primordiale, di originario, di familiare.

 

I figli, i ragazzi e i bambini sono gli alunni.

Per loro imparare dei nonni è come tornare indietro, ma per prendere più slancio e più forza per correre in avanti e poter fare il salto per loro, imparare da i nonni, è come un trampolino che gli da  l’energia per spiccare il salto, per andare al di là,  dove non sarebbero  mai potuti arrivare in altro modo,  con le loro sole forze.

 

 La Scuola dei nonni  comprende: 

 

La Scuola del materno    

  • Scuola della cucina della nonna
  • Scuola della spesa
  • Scuola della casa
  • Scuola di cucito   

 

La Scuola del paterno:                                                    

  • Scuola del nonno
  • Paterno come sicurezza
  • Paterno come guida
  • Paterno come forza e protezione
  • Paterno come cultura e sapere

 

La Scuola per  costruire i giocattoli.

  • Costruire i giocattoli

 

La Scuola del passato.                                                        

  • Conoscere le proprie radici.

 

(Vedi  articoli  specifici) 

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge

 


La Scuola del paterno

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La  Scuola del paterno.

  • Scuola del nonno.

Scuola del nonno che ripara. Chi insegna sono i nonni che sanno fare tutto. Gli alunni sono i padri, i ragazzi, i bambini anche piccoli. Tutti maschi. E’ la scuola del maschile e del paterno.

 

  • Paterno come sicurezza

E’ il maschile che dà sicurezza, che attiva la sicurezza, che garantisce la sicurezza.  Insieme si impara come si fanno le piccole riparazioni di una casa. È qualcosa di molto prezioso che ha il sapore di buono. Che dà sicurezza. Che fa sentire uniti.  Che solo gli uomini possono passare e dare agli altri uomini. È il maschile, l’antenato che forma il futuro uomo. Che gli passa la saggezza, la sicurezza, la forza, la guida, l’onestà, la lealtà, la fiducia. È la formazione dell’uomo che dovrà guidare proteggere la sua famiglia, la sua donna e i suoi figli.

Quindi si insegna fare i lavori di riparazione,  elettrici, idraulici, di falegnameria, di muratura. Quelli piccoli che è possibile fare da soli. Si va insieme nei negozi a comperare il materiale è imparare a sceglierlo. Si impara a riconoscerlo. Si impara a saperlo organizzare e a saperlo ad operare e gestire. Si impara insieme.  Si possono invitare a insegnare e a spiegare dei tecnici del settore, un elettricista, un idraulico, un falegname, un muratore.

 

  • Paterno come guida

Ma è importante anche imparare ai figli, ai ragazzi e ai bambini a diventare uomini, nel senso di  guida. Quindi è necessario che diventino esperti della gestione della casa che diventino responsabili della gestione della casa.. Della gestione economica, dell’amministrazione della casa. Quindi bisogna  invitare esperti di banca che spiegano come funzionano le banche, i mutui, i prestiti, le cambiali. Invitare commercialisti che spiegano come amministrare l’economia di una casa. Come organizzarla, come documentarla. Le regole del fisco e come funzionano le tasse. Anche qualche avvocato che può spiegare le norme, le leggi, gli obblighi, le conseguenze di certe azioni.

 

  • Paterno come forza e protezione

È importante insegnare ai figli, ai ragazzi e bambini ad essere forza, protezione. Come intervenire per difendere la propria famiglia. Quali sono i pericoli per sé e per la propria famiglia. Conoscerli per evitargli e come affrontarli. Come aiutarsi insieme per affrontarli insieme, se da soli non ci si riesce. Quali sono i pericoli per la propria famiglia, cosa e come fare per affrontarli riguardo i figli in particolare. Si scopre che è difficile da soli affrontare la vita.  Si scopre allora che l’altro non è più il competitore, ma può essere una spalla, una mano, un braccio forte che si sostiene nella difficoltà, quando non ce la fa e. Si scopre l’altro come amico, come fratello, che come uomo ti capisce e ti sa aiutare. Si scopre la necessità e la ricchezza del collettivo maschile, del maschile come forza, come passione, come donazione, come salvezza, come coraggio, come cavaliere, come eroe. Si scopre che insieme si può veramente cambiare le cose, insieme si può veramente essere quello che si è, quello che si è sognato, quello che di buono si ha nel cuore. Si può realizzare il compito della missione per cui siamo stati creati.

Poi si può invitare un meccanico, per insegnare tutte le qualità delle macchine e delle moto. Un esperto di basket, per conoscere tutti i segreti delle partite.Attivare insomma nel collettivo, tutte le qualità del maschile. Accendere tutti i motori del maschile. Farli funzionare, farli risuonare. Insieme si acquista forza, insieme si può conoscere, insieme ci si può ritrovare, insieme ci si può aiutare. Un insieme che non si trova più solo in negativo quando si aggredisce nello stadio, o nelle bande o nelle ronde, ma un insieme che si trova in positivo. Un insieme costruttivo, rigenerativo, identificativo.

 

  • Paterno come cultura e sapere

 Essere anche un riferimento a livello culturale.  Invitare  un esperto di cultura, di quadri, di libri, di film, di arte, di storia, di turismo.  Per sapere cosa dire ai figli, per saper dare delle risposte. Per conoscere il mondo, per saperlo  capire e   saper scegliere. 

Ognuno può contribuire. Ma si crea un collettivo, molto più importante e funzionale del bar. È un collettivo dove c’è un fine, un senso, uno scopo, una alleanza, una identità. Dove ci si riconosce nell’altro, dove ci si sente alleato, parte dell’altro. Un collettivo di amici veri, che si aiutano, non solo a parole, ma fatti. In modo concreto.

 

È il mondo del maschile, che è anche il mondo del concreto. Lì l’uomo, il maschile, si ritrova, si riconosce, si riconquista. Acquista forza, energia, valore, importanza. Si rigenera.

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge

 


Costruire i giocattoli

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La scuola per costruire giocattoli.

Le nonne potrebbero insegnare alle bambine a costruire le bambole, come una volta. Come vogliono loro, con i vestiti cuciti da loro, con il viso come vogliono loro e l’espressione pure.

Ritrovare la gioia di costruire quello che si ama. Di fare, produrre, quello che si cerca. Di realizzare quello che si vuole. Questo è l’educare. Insegnare, aiutare a far uscire da dentro di sé quello che è nascosto, quello che potenza dentro, quello che c’è già dentro, e portarlo fuori, farlo diventare concreto, visibile, vivo, vero. Insieme all’idea che da dentro viene fuori, viene fuori anche la persona, il suo vero se, la sua  originalità, la sua  unicità, la sua specificità.  Viene fuori quello che si è veramente.

Anche i nonni potrebbero insegnare ai ragazzi come si costruiscono i giocattoli di legno. Ad esempio i carrozzoni. Possono parlargli dei loro giochi. Della loro semplicità. Per le loro emozioni. Le loro desideri. Delle loro fatiche. Delle delusioni, ma anche della gioia della conquista. 

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge

 


La scuola del passato

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Conoscere le proprie radici

I nonni possono fare delle lezioni ai ragazzi e ai bambini sulle radici, non solo della loro storia personale, ma anche di quel quartiere e di cui il paese.

Sentire raccontare, sentire l’emozione, il cuore, lo spirito che anima il racconto, è quello che fa muovere, attivare, vibrare  le corde più profonde dell’animo. E’ come se una parte di chi li ascolta, riconosce,  ritrova, rivive qualcosa di antico, qualcosa di  arcaico, qualcosa di basilare.  E’ come se risuona internamente  la propria stirpe, la propria  tradizione, l’ antica generazione. E’ come se si  ritrovano le proprie basi, le proprie radici, le proprie fondamenta. La propria storia. La propria terra. Il proprio sangue.

 

Insieme al loro possono così ricostruire  la propria storia  con:

  • Racconti di storie personali veramente accadute. Storie di gruppi. Fatti. Avvenimenti del paese. 
  • Foto di quei fatti e di quei tempi e di quei luoghi.
  • Canzoni di quel tempo, cantate o suonate.
  • Musiche di quei tempi, suonate dal vivo o con cd.
  • Emozioni vissute e raccontate: paure, angosce, coraggio, gioia, di una persona, di un collettivo, di un quartiere, del paese, del posto.
  • Storia del paese, dall’inizio ad oggi. Film che la riproducono, o riproducono la mentalità di quel tempo.
  • Filmini familiari che fanno vedere le persone e le cose di una volta.
  • Fotografie familiari o di personaggi tipici del posto.
  • Mostre di foto, esposizioni di foto e di articoli dell’epoca, di quel paese.
  • Spettacoli dove si possono riprodurre gli usi, i costumi, le emozioni del tempo, nelle diverse situazioni: prima della guerra, durante le e dopo. Fatti specifici avvenuti in quel quartiere, in quel paese, in quella data epoca.

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

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