Genitori primi insegnanti

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Genitori primi insegnanti

 

Imparare attraverso i genitori ha un valore molto diverso da un apprendimento impartito da estranei o dalla scuola. Quello che insegna un genitore è infatti immerso in una relazione significativa, in un rapporto di amore, in una unione che risale alle origini della vita del bambino.

Nel loro insegnamento c’è la base affettiva, ma anche una comunione e una partecipazione alla cultura dei padri, degli antenati di quella famiglia e quindi una continuazione di un modo di essere, di pensare e di fare di  più generazioni.  Non è solo emotivo il legame con i propri genitori e i propri antenati, è anche un legame  di sangue e quindi biologico.  E’  il richiamo del sangue e delle proprie radici antiche. Un insegnamento che si immerge in questo affetto, sangue e radici, viene impresso, inciso nella psiche del bambino. 

La parola insegnare viene infatti da :  “in” = sopra e “signum” = impronta, caratteristica, sigillo, suggello. Il sigillo è un oggetto o  una pietra sulla cui superficie venivano incisi con una tecnica di intaglio, simboli, stemmi o iniziali che potevano poi essere impressi su un’altra materia e fungeva da timbro.  Anche le “insegne” rappresentavano un simbolo, uno stemma di una casata o di un paese.  L’”insegna”  è il segnale,  il contrassegno che indica la qualità, il grado e la dignità di quella persona.  

L’insegnamento è quindi un mettere un’impronta, un incidere qualcosa di significativo sulla mente del bambino, che lo caratterizza come appartenente ad una cultura e a un popolo e ne contrassegna la qualità e la dignità.

La famiglia quindi con il proprio insegnamento può impostare un modo di pensare, di comportarsi e di relazionarsi con il mondo che diventa così una formazione di base; di base perché è la prima nel tempo e  perché è situata nelle fondamenta della personalità del bambino.  Questa impronta deve però rispettare e armonizzarsi con il naturale sviluppo del bambino; in questo modo la cultura si integra  con la natura, il sociale con l’individuale, il collettivo con il personale. 

I genitori  con la loro condotta, il modo di essere,  i giudizi e le norme, determinano un modello  di comportamento. Condizionano il Super-Io del bambino e formano  parte della sua personalità. Quando diventano educatori,   allora intervengono anche in modo positivo sul resto della personalità, aiutano l’Io, lo rinforzano, lo rendono attivo; risvegliano e promuovono risorse inconsce come l’immaginazione, l’intuizione, la creatività. Aiutano la natura a espandersi in tutte le sue forme e permettono lo sviluppo di un individuo più completo e il seme originario, il Sé del bambino può trovare un terreno fertile ed attivarsi ed esprimersi in tutte le sue potenzialità. 

 

 

 

 

   Dr.ssa  Maria Grazia Vallorani

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