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Aiuto, sono incinta, che faccio?
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Aiuto!!! Sono Incinta! Che faccio?
Calma! Ragiona! Pensa!
Un bocciolo di rosa, non è ancora un fiore, ma sempre rosa, è. Un seme di pino, non è ancora un tronco, ma sempre pino, è.
L’embrione di un bambino, come il seme, ha in sé tutto dentro, tutto il futuro bambino. Deve solo crescere. Non è ancora venuto fuori. Ma sempre bambino è. Non è un animale, non è una pianta, non è una cosa.
È un bambino, una creatura di Dio, un figlio di Dio. È un pezzo di Dio, tra le tue mani. È un pezzo del cuore di Dio, tra le tue mani. Dio lo ha dato a te, e a nessun altro. Sei tu, la sua mamma. Sei tu, il suo papà. A te, Dio ne chiederà conto. A te, e a nessun altro. Che cosa ne hai fatto?
Non abortire !!
Quello che uccidi, è un bambino. È un omicidio, e un suicidio insieme. Perché uccidi anche una parte di te. E subito non te ne accorgi.
L’aborto non fa male solo al corpo. Ti procura una ferita, un vuoto, e un dolore tanto profondo, da diventare irraggiungibile dalla ragione. È un buco dove cadi, e dove non vedi più la luce. È un buio profondo, che non ti ha levato solo il bambino, ma ti ha levato Dio. E non lo trovi più. E non trovi più te stessa. E ti senti persa.
Non ti salva, l’aborto. Salva solo le apparenze. Ma quello che ti rimane dentro, ti brucia. Continua a raschiarti la mente e l’anima. Ti corrode piano piano l’anima. E rovina la maternità. La tua, anche quella futura.
Ce la fai !!!
Ma, se ce a fai a non abortire. Se lo tieni, se lo fai nascere, il tuo bambino non ti fa perdere il tuo essere donna. Ma ti fa nascere come donna, sposa e madre. Come donna completa. Come donna al cubo !
Puoi conoscere parti di te, meravigliose, che non sapevi. Potrai amare, come non hai mai amato. Sentirai battere il tuo cuore, come non hai mai sentito. Potrai sorridere e gioire, come non hai mai gioito. Grazie al tuo bambino, che hai voluto.
Come fare.
I bambini più piccoli, più indifesi, più fragili, più innocenti, sono quelli che stanno più vicini al cuore di Dio. E vicino al suo cuore ci sei anche tu. Che non sai che cosa fare. Stai soffrendo molto e ti senti sola. Ma non sei sola. C’è tutto il Paradiso che ti guarda, e tifa per te. È troppo grande il peso che hai, per viverlo da sola. Lasciati aiutare. Chiamaci.
Movimento per la Vita. Centro di Aiuto alla Vita C.A.V. – S.O.S. Vita Numero verde 800 813 000. Attivo 24/24 Solo una telefonata.
- Per sapere che cosa fare. Gratis.
- Per parlare con degli esperti. Gratis
- Per conoscere le conseguenze fisiche delle pillole abortive. E dell’aborto. Gratis
- Per conoscere le conseguenze psicologiche. Gratis
- Per trovare un posto, per farlo nascere lo stesso. E poi, decidere che fare. Gratis
- Per trovare una soluzione per lui e per te. Senza fare del male a lui,e a te. Gratis
- Per non sentirti sola, davanti a una scelta così pesante, Per te. E così totale per lui.
Embrione di tre mesi.!
Ti dicono che nei primi tre mesi l’embrione non è niente, sono solo cellule, non è un bambino. Non è vero. I primi tre mesi sono quelli in cui la madre non corre tanti rischi. Dopo i tre mesi rischia la vita. Sono contati sulla madre. Non sul bambino.
Del bambino non gli importa niente. Anzi, gli serve, per gli esperimenti. Dopo un aborto, se non lo riconosci come tuo figlio entro 24 ore, diventa per legge di proprietà dello Stato. E allora loro lo usano per fare le ricerche. Lo tagliano, lo spezzano, lo smembrano. E poi lo gettano nei rifiuti, speciali. Ma sempre rifiuti sono. E lo bruciano nei forni, insieme alle garze. Oltre alla vita, gli levano anche l’onore, la dignità, la pietà, la sacralità, di un essere umano.
La legge italiana del 16 marzo 1988 dice che « il seppellimento debba di regola avvenire anche in assenza di detta richiesta (quella dei genitori dei prodotti di concepimento abortivi di presunta età inferiore alle venti settimane: ndr)».. Le Asl dovrebbero quindi dargli una degna cura e sepoltura, e il Comune un posto specifico al cimitero comunale. Ma i costi sono alti e queste creature, sono diventati figli di nessuno.
Con l’aborto, sei tu che glielo permetti. Non glielo dare. Tienilo tu. Difendi tu, il tuo bambino. Onora tu il tuo bambino. Abbi pietà tu, del tuo bambino. Abbi misericordia, del tuo bambino !!! In nome di Dio!
Il rimedio di tutto c’è, Non abortire.
Tieni il bambino, come un dono di Dio. Ci pensa Dio. Non sposarti subito, fino a quando non sei pronta. Prima il bambino,e poi il resto. Rimani in casa, sarà come un fratello minore. Non sarai una ragazza madre, ma una madre coraggiosa, forte, dignitosa. E Dio si prende cura di te. E di lui. Sarà speciale. Come te.
Volantino aborto No aborto. Pdf. (Clicca sulla riga e te lo conservi scritto e lo puoi stampare)
Dr.ssa Vallorani Maria Grazia Psicologo-psicoterapeuta
Attività per anziani
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Anziano protagonista.
Bisogna trovare attività specifiche, che sono in sintonia con i bisogni dell’anziano. Non solo adatte al corpo e al fisico, ma in sintonia anche con il suo cuore e la sua anima. Per questo bisogna avere l’umiltà di trovarli insieme a loro. Bisogna chiedere a loro.
Non usare progetti già impostati, prefabbricati, organizzati da altri. Non progetti calati dall’alto, pensati da altri. Non imporli. Quello che funziona veramente, quello che conta , è quello che si adatta al ‘io, qui, ora’, ‘a chi, al dove, al quando’. Ogni cosa deve essere studiata, elaborata in base a quella persona specifica, a quel posto specifico, in quel momento. Può andare bene per uno e non per un altro, per un posto e non per un altro, per un momento della vita e non per un altro. Per questo bisogna far diventare l’anziano il protagonista del progetto. Mettere lui al centro, far diventare lui il regista, il direttore, l’attore principale di quel progetto. Farlo scegliere, farlo decidere, farlo dirigere. Farlo vivere.
Mettere al centro gli anziani significa quindi chiedere a loro. Fare una indagine conoscitiva, un questionario, una discussione, una ricerca. Cosa serve? Quali bisogni? Come vorrebbero impostare gli spazi? Come vorrebbero impostare le attività? Quali attività più gradite? Come attivarle? Quando attivarle? Perché attivarle? Poi si decide a maggioranza. Tutto passa attraverso il dialogo, il confronto, la condivisione e l’unità. Senza di questo non si è protagonisti. Senza di questo non si è responsabili.
Le attività sono scelte dal collettivo per gli spazi comuni. Invece per gli spazi personali sono scelte da singolo, e adeguate alle esigenze personali. Personal per gli aspetti specifici di tipo fisico, neurologico, ma in particolare anche affettivo e spirituale. Quando si fanno dei progetti si dimenticano sempre questi due aspetti: il cuore e l’anima. Ma senza di questi due, nessun progetto funziona veramente, non arriva in profondità e quindi non riesce, non produce, non rigenera più di tanto. Il cuore e lo spirito sono il collante, la molla, il trampolino, il motore di tutto il progetto. Un cuore, uno spirito non pensato da un tecnico. Un cuore, uno spirito vero, autentico, reale, il cuore lo spirito dell’anziano che solo l’anziano conosce.
L’umiltà deve caratterizzare il progetto. Mai mettersi al di sopra dell’anziano. Mai dominare l’anziano. Mai diventare il padrone, il dominatore dell’anziano, perché lo si umilia, lo si schiaccia, lo si svaluta, lo si denigra. Mettere lui e la sua sofferenza al centro, metterla al primo posto, metterla al di sopra di tutto. Questo l’anziano lo sente subito, lo sente forte, lo sente sempre. Se si sente rispettato, rispetta; se si sente amato, ama.
Propongo delle attività per la mente, per il cuore e per lo spirito. Sono solo idee, spunti, iniziative, che possono essere mostrate, scelte, adattate, verificate.
Dr.ssa Maria Grazia Vallorani
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