Paese protagonista

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Paese protagonista.

3d013

È ora di diventare autonomi. Quando c’è una crisi, c’è una rottura, una ferita, un finire di qualcosa, un lutto, una perdita di qualcosa. Come si supera?

Ecco la crisi è come il salto. Per fare un salto importante, prima si deve andare indietro, retrocedere, per prendere spazio, per la rincorsa. Si indietreggia e  più importante il salto che si deve fare e più indietro si va. All’inizio sembra che questo sia un rinunciare, invece chi salta, sa che andare indietro  è indispensabile, perché senza di questo, il salto non si può fare. È come andare a prepararsi per acquistare l’energia. Più c’è spazio per correre, più si corre  veloci e più si acquista energia per spiccare il volo e andare dall’altra parte, nella parte nuova.

Ora, l’andare indietro, il retrocedere, corrisponde al momento depressivo davanti alla crisi. Per il dolore che si prova,  per il senso di sconforto, abbandono, solitudine,  per la perdita di un modo di essere, di un modo di pensare, di un modo di fare, stabile, sicuro, conosciuto. Più è forte la crisi, la rottura, la ferita, e più è forte  il dolore e  la depressione. Questa depressione è  il tornare indietro per il salto. Serve, è utile, è importante, è indispensabile per  far uscire la forza della disperazione, la reazione,  la voglia di ripartire, per acquistare un’energia nuova, sconosciuta.

L’importante  è guardare sempre avanti, mai indietro. Infatti chi salta, mentre retrocede, guarda sempre avanti.  Se non ce la fai da solo, non ti spaventare, non ti bloccare, alleati con un altro più  forte,  o con più persone. Più il salto è  importante, più si può fare insieme.  Se la crisi è sociale, il salto è  sociale e la crescita  diventa  la crescita  di un paese, di un territorio, di un popolo.

Trovare nuove idee per  nuovi lavori.  Ogni lavoro può essere pensato in modo specifico, secondo l’ “io,  qui  e ora”. Ogni lavoro può essere adatto per certe persone e non per  altre . Può essere adatto in un posto e non in un altro. In un periodo, in tempo, in un momento, e non in un altro.

Se gli altri non ci danno più il lavoro, prendiamocelo noi, inventiamocelo noi. Impostiamolo  noi secondo le nostre capacità,  secondo quello che sappiamo fare e che sappiamo fare bene,  in sintonia con le necessità  del momento e della richiesta del mercato. Ma non deleghiamo mai la nostra dignità, non diventiamo mai i servi del mercato. Non  facciamo mai diventare il mercato il nostro padrone, il nostro nuovo genitore, o il nuovo dittatore. Al centro ci dobbiamo essere noi, la nostra umanità, la dignità, la qualità, la capacità, l’onestà, la verità, la trasparenza e il cuore, l’anima, la passione, la creatività.

Noi italiani abbiamo la creatività  l’originalità nel sangue. Ce l’abbiamo nel DNA e nel DNA abbiamo anche la dignità a lungo amata e conquistata dai nostri padri, dai nostri antenati. Abbiamo nelle nostre radici la fierezza, l’orgoglio e la dignità. E l’originalità, la capacità di inventare, di trovare modi nuovi, forme nuove,  contenuti nuovi. La fantasia , la capacità di pensare cose nuove, la capacità di lanciarsi in modo giocoso, istintivo. La capacità di immaginare in modo simbolico, perché abbiamo una storia antichissima piena di simboli importanti, storici, artistici, morali, spirituali, religiosi.

Quello che abbiamo e che ci caratterizza è l’istinto, il gioco, l’emozione. Tutto questo viene dall’inconscio. Siamo un popolo più vicino all’inconscio di altri, diverso dai tedeschi che sono più razionali e dagli svizzeri che sono pratici. Nell’inconscio c’è  la passione, il cuore, la  creatività. Dall’inconscio viene l’arte, l’originalità. La vera novità. L’idea, l’invenzione, non viene dalla ragione. L’intuizione vera, quella forte, quella profonda, quella potente, quella creativa, viene in modo immediato, all’improvviso, in modo intuitivo, quando non l’aspetti, quando  non la cerchi, quando  non la pretendi, quando non la prevedi.   Viene dalla parte più profonda dell’inconscio, dalla parte irrazionale, dalla parte spirituale.

Siamo un popolo di creativi, ma anche un popolo carico di spiritualità. È questa che abbiamo perso negli ultimi tempi, è questa che ci manca, è questa che dobbiamo recuperare per recuperare anche la fiducia in noi stessi. Per fare di noi un popolo unito, forte e rinnovato.

Ogni  città, ogni paese,  ogni quartiere,   dovrebbe riunire   le persone più creative, più originali, più esperte  di quel paese e insieme trovare qualcosa di nuovo. In  modo unito, vero, solidale, giocoso, simpatico. Magari davanti a un buon cibo, mangiando insieme e cantando insieme. Trovarsi e ritrovarsi, provare e riprovare,  finché non viene fuori un’idea.

Ecco ora, qualche idea di lavori nuovi. L’importante però è che ognuno di questi venga gestito in proprio, da quella città o quel paese. Che sia protagonista il paese,  che sia il paese a scegliere il meglio di sé, a dare il meglio di sé. Che diventi così autonomo. protagonista, attore, regista di un progetto pensato, organizzato e realizzato dai suoi figli.   Un progetto che  non dipende più dagli altri,  è stabile, nessuno lo può portare via, nessuno lo può levare, nessuno lo può rovinare. E’ diventato di proprietà di quel paese di quel territorio, come tutte le qualità e le caratteristiche di quel territorio. È diventato una identità di quel territorio. Una identità in cui riconoscersi, di cui essere fieri, orgogliosi. È diventato una radice nuova, per i propri figli.

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Vetrina imprese

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Vetrina imprese.

Un lavoro che sicuramente può avere successo. Quello che manca alle nostre piccole e medie imprese sono quelli che procurano lavoro, che procurano le commissioni, che portano gli ordini, che assicurano i guadagni.  Ci si è affidati in passato a mediatori italiani o esteri che, con la crisi, sono spariti, scomparsi, perché hanno avuto tutto l’interesse  a contrattare con chi garantiva più sconti e quindi più guadagno.  Le imprese cinesi o dell’est , quindi hanno assorbito tutta la richieste e  hanno svuotato di richiesta le nostre  ditte, le nostre fabbriche, le nostre imprese.

Il contratto  quindi va  a chi fa spendere meno, a chi chiede di meno, a chi fa pagare di meno. Non si guarda più alla qualità.  La precisione, la fattura, la gradevolezza, l’estetica, la resistenza, la qualità della materia, della materia prima, non è più importante.  L’importante è vendere e basta,  guadagnare e basta. Risparmiare e basta. Anzi, meno è bella,  meno è  duratura, più è scadente, prima si rovina, meglio è. Così il cliente è  costretto a ricomprare subito e a spendere di nuovo. E i profitti raddoppiano. Il mercato così impostato poi, non vuole rivali. Deve essere tutto uguale,  nono ci devono  essere piccole partite  di qualità. Meglio nessuna, così il cliente non può scegliere. È obbligato a comprare per forza la cosa scadente, perché non trova nulla di qualità, a prezzi simili . La qualità invece viene passata a prezzi altissimi,  così il guadagno è assicurato e raddoppiato, sicuro e immediato.

Come si fa a uscire fuori da questo circolo vizioso? Il difetto è proprio in chi trova la commissione, il contratto, in chi fa da mediatore. È quello l’anello che è saltato. E’ quello l’anello o l’ingranaggio da aggiustare, su cui agire.

Da una parte c’è gente, la nostra, bravissima a fare, creare, costruire, a cucire a mano,  materiali di qualità, fatturati sopraffini. Gente volitiva appassionata, creativa e capace di lavorare

Dall’altra c’è un mondo assolutamente più vasto di prima. Internet è un’occasione grandiosa. Ci sono paesi ricchissimi: Emirati Arabi , Kuwait, Australia, Canada, Giappone, Cina,  Stati Uniti, Russia, India,  dove se le sognano le nostre scarpe fatte a mano, costruite attorno un piede, su misura, di pelle stupenda, morbida, delicata, che profuma di pelle, che odora di cuoio buono e vero. Se le sognano le nostre stoffe, di lana di vigogna, di lane sopraffine, di cotone vero, di cotone delicato, i nostri vestiti raffinati, armoniosi, eleganti e classici.

Manca solo quello che le collega. Quindi in ogni città, in ogni paese,  va individuata un equipe di esperti. Dico in ogni città  perché è molto importante  e delicato che i sette  esperti, i protagonisti di questo centro di collegamento, della Vetrina delle imprese, siano persone fidate, sicure. Quindi è meglio scegliere sul posto, individuare i migliori del posto. Persone sicure, stabili, vicine. Persone conosciute, persone affidabili e particolarmente i migliori nel loro campo. È importante che siano anche persone fantasiose, originali, appassionati, entusiastiche, ma anche pratiche, vigili, prudenti, concrete. Un team, una squadra piccola ma tosta. Sei amici. Un  esperto di informatica un esperto di managerialità un commercialista. Un  laureato in legge. Due mediatori linguistici che conoscono  l’inglese, il francese,  lo spagnolo e in particolare l’arabo e il cinese.

L’informatico  per fare un blog di ogni impresa. Dove mettere tutte le caratteristiche di quell’impresa, in modo sintetico, divertente e pratico. Mettere  le immagini giuste, parole semplici, chiare e sintetiche. Un pizzico di divertimento con qualche gif animata, non agitata. È importante che  lo scritto del blog sia  tradotto in cinque lingue.: Inglese, francese, spagnolo, arabo, cinese. Fondamentale mettere   dei video,   con YouTube e con i sottotitoli in italiano. Perché YouTube traduce  i sottotitoli   in modo automatico e immediato  in moltissime lingue. Ogni paese può leggere quindi i sottotitoli nella sua lingua originale. Mettere dei video quindi che fanno vedere la qualità, il modo artigianale della fattura, la programmazione, la produzione, il risultato finale. Fanno vedere il posto ,  le persone e il proprietario. Sapersi presentare bene e  sapersi proporre bene. I colori sono fondamentali, non troppo forti, ma caldi e morbidi.

Costi. Il costo per l’impresa che si propone è a zero spesa all’inizio. Fino a quando non guadagna, non paga nulla.  Dopo che ha ricevuto  la commessa, e solo dopo che ha percepito i soldi per quel lavoro che è stato trovato dalla vetrina imprese, allora una percentuale di quella riscossione va a chi gliel’ha procurata. Quindi si paga,  solo quando i soldi ci sono.

L’esperto manager, sa cosa, come e dove contattare nel paese estero. I Centri, le imprese, le reti, le organizzazioni specifiche.  I punti a cui riferirsi, a cui proporre, a cui presentare tutti blog, tutte le imprese, nessuna esclusa. Bisogna proporre a tutti i possibili interessati, in ogni posto, in ogni luogo, a pioggia. Come seminare sul terreno. Non bisogna mai avere timore, paura, incertezze. I giovani a volte si muovono solo se una cosa è sicura, se c’è il consenso, la certezza del successo. No, bisogna rischiare, crederci, osare, buttarsi, fare.  Proporsi in modo conveniente per chi ascolta.  Proporsi in modo divertito, elegante, giusto, prudente.  Ma farlo bene e senza paura.  Bisogna credere in sé e nelle proprie capacità e in Dio che ce le ha donate perché le potessimo usare.

I mediatori linguistici sono molto importanti perché, oltre a tradurre i contenuti del blog, possono parlare per telefono con quelli che sono interessati al prodotto. Possono andare a  tradurre  sul posto per il contratto. Sono fondamentali,  devono essere bravi, capaci di relazione, aperti, appassionati, gradevoli.

Per la sicurezza dei contratti è fondamentale il commercialista che garantisce l’adeguatezza del contratto,  che spiega bene alla piccola impresa i rischi, le difficoltà, ma anche le soluzioni, che trova le soluzioni. Che aiuta a risolvere. Poi il legale, avvocato, qualcuno che conosca la legislazione italiana, ma anche quella del paese che si propone. Che conosca però anche le leggi europee ed internazionali ed eventuali finanziamenti, agevolazioni che favoriscono la crescita delle nuove imprese. Nello stesso tempo può tutelare le imprese,  il contratto stipulato e assicura da eventuali rischi di insolvenza. Un altro esperto importante, il più importante, è il tecnico del settore, cioè colui che riconosce il tipo e la qualità del prodotto e dà garanzie sulla serietà della ditta che lo produce. E’ quello che va a verificare di persona il prodotto e l’Azienda che lo produce. Questo per dare garanzie anche a chi è interessato all’acquisto. Può essere anche una persona anziana che ha lavorato nel settore e ha molta esperienza e conosce anche il territorio.

Tutti questi esperti non sono pagati subito. Ad eccezione di € 10 solo per l’iscrizione, e dei costi del blog  ( prezzo minimo 50 euro annuali), tutte le altre prestazioni vengono pagate solo alla fine, alla riscossione,  con un contratto stipulato.  Come gli avvocati in America, che si fanno pagare solo alla fine, solo se vincono e si fanno dare una percentuale di quello che è stato vinto dalla loro parte. Così sono tutti contenti e tutti sicuri che ognuno ha il suo vantaggio, perché tutti sono interessati che tutto  venga fatto, presto e bene.

È importante  sapersi proporre ai paesi esteri. Nel  passato gli Stati emergenti dove si andava  a contrattare le commissioni, sono stati gli Stati Uniti e il Giappone. Attualmente sembra che siano più favoriti la Cina la Russia. Consiglierei i nuovi paesi emergenti e in particolare gli Emirati Arabi,  Kuwait, Australia, Canada, India, Giappone, Cina,  Brasile.

Poiché questo anello di collegamento è cruciale, è fondamentale che sia sicuro e affidabile. Che non sia gestito da persone senza scrupoli, disoneste, e in particolare manipolatrici, ingannatrici, o truffaldine. Molti approfittano e vendono fumo. Per questo consiglio di prendere solo ed esclusivamente persone del posto, che vivono nel posto, persone che si conoscono. Meglio di tutto i giovani. Giovani capaci, giovani entusiasti, giovani che si sono  formati e sono pronti per partire. Partire insieme, partire bene, partire in modo giusto, partire con dignità, partire con la fiducia nelle proprie qualità, partire in modo dignitoso e fiero.

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Anello lavoro

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Anello lavoro.

Un altro anello che manca e che serve in ogni paese, anche piccolo.  

Da una parte ci sono persone che cercano dei professionisti. Una ditta cerca un  operaio specializzato, una persona cerca un professionista, oppure un muratore,  una badante, un dentista, un idraulico, un elettricista.

Dall’altra parte c’è tanta gente che sa fare, che può fare, che è pronto  a fare la propria professione, ma non trova chi glielo chiede, non c’è richiesta.

Tanti il computer non lo sanno usare e poi non sempre  i siti  sono sicuri,  spesso  gli annunci sono vecchi, scaduti, oppure dietro  si può nascondere un inganno, una truffa.

Ecco un nuovo lavoro.  L’Anello lavoro. Un team  di persone del posto,  ragazzi del posto,   persone sicure. Un gruppo piccolo di giovani che aprono  un ufficio,  un locale nel paese,  un posto concreto, sicuro, stabile a cui riferirsi. Un  posto dove si ritrovano quelli che cercano e quelli che sono cercati. Quelli che sono cercati, operai, qualificati, professionisti, specializzati, devono essere presentati in un albo specifico, con le caratteristiche, foto, colori. Anche questo può essere fatto con del blog specifici. Fondamentale in questo gruppo è  la presenza di informatici.

I professionisti è sempre meglio che siano del posto o dintorni, che siano conosciuti, sicuri,  affidabili, di qualità. Se esterni è sempre meglio fare ricerche, controlli, per dare la giusta sicurezza.

Anche qui il pagamento all’inizio è solo nell’iscrizione: € 10.  Il  pagamento effettivo al gruppo che ha trovato il lavoro, avviene  alla riscossione del primo stipendio, con una percentuale del primo stipendio, da parte di chi lo riceve. Il datore di lavoro non è onerato di spese, quindi ha interesse a cercare lì. Quello che riceve il lavoro e viene pagato è contento del suo stipendio, ed è giusto  che ricambi  e paghi  chi lo ha  aiutato.

Chi imposta i siti  e i  blog,  deve essere  molto bravo a impostare la vetrina dei lavori  con  foto, immagini, brevi descrizioni sintetiche.

Al centro di tutto  deve esserci  l’affidabilità,  la serietà, l’onestà, la trasparenza. Se tutto è fatto bene, premia. Il seme gettato nella terra buona, cresce e fruttifica di sicuro. Fare scelte giuste, leali, eroiche,  vince le paure, l’incertezza, la sfiducia,  la dipendenza.  E ci si ritrova non solo con un’attività ben avviata, redditizia, solida e che fa del bene,  ma ancor più ci si ritrova autonomi, liberi e solidi,  affermati ed identificati anche come persone.  Si  guadagna una identità  personale e un ruolo sociale.

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


La cucina della nonna

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La cucina di casa

Un altro lavoro per i giovani che può corrispondere alle moderne necessità. Non c’è più tempo per la spesa, non c’è più tempo per cucinare. Si vuole qualcosa di buono, di casereccio, di sicuro.

Un gruppo di giovani si mette d’accordo con delle brave cuoche, che lavorano in una casa loro e che sono brave e che fanno i cibi in modo casereccio, sicuro ,  buono. Ci sarebbe quindi del lavoro non solo per i giovani, ma anche per le donne, per le mamme che vogliono stare a casa o per le donne che non sanno che fare e che possono cucinare insieme, così si fanno compagnia e si sentono  utili e possono anche guadagnare. Le cuoche lavorano solo  su commissione, solo su richiesta. Così non ci sono  cibi che avanzano. Si mangia tutto  appena cotto.  E’  garantire la qualità del prodotto e  la qualità della fattura, cosa che oggi i ristoranti non assicurano più e neppure le mense.

La spesa viene portata  alle cuoche a casa  e loro,  in poche ore , la cucinano e preparano il piatto pronto. I giovani dell’organizzazione lo prendono e  lo portano ai destinatari.

Chi ha bisogno del pasto pronto, che viene fatto su commissione, può  richiedere anche come cucinarlo. Evitare alcuni prodotti, prediligere altri, può chiedere il biologico o alcuni cibi specifici. Quindi i cibi non vengono solo cucinati su commissione, ma vengono anche acquistati prima su commissione. Anche qui servono giovani che si muovano con  i motorini.   Si possono fare convenzioni con negozi specifici. Pane appena sfornato, dolce appena fatti, crostate caserecce. Se qualcuno ha bisogno di fare una cena per amici una festa, può ricorrere a questa organizzazione. Ma può richiedere anche un pasto fisso al giorno, se non vuole cucinare.

L’importante è essere competitivi. Abbassare i prezzi per avere più richiesta. Quindi i prezzi  più bassi possibili, e mantenerli  bassi anche dopo, per avere più lavoro. Più richiesta, più guadagno.

Oppure le cuoche si possono ritrovare in una specifica cucina,  a norma di legge, tipo catering. È importante che chi cucina siano donne, madri, nonne del posto. E che i cibi siano su ordinazione e cotti subito. Potrebbe essere un’idea che funziona anche per le feste di compleanno, comunioni, matrimoni. La cucina della nonna è  la cucina genuina. La cucina di qualità.  Poco, naturale saporito,  ma buono. Contro il tanto e sintetico, che non sa di nulla e che fa male.

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.