La Scuola del paterno

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La  Scuola del paterno.

  • Scuola del nonno.

Scuola del nonno che ripara. Chi insegna sono i nonni che sanno fare tutto. Gli alunni sono i padri, i ragazzi, i bambini anche piccoli. Tutti maschi. E’ la scuola del maschile e del paterno.

 

  • Paterno come sicurezza

E’ il maschile che dà sicurezza, che attiva la sicurezza, che garantisce la sicurezza.  Insieme si impara come si fanno le piccole riparazioni di una casa. È qualcosa di molto prezioso che ha il sapore di buono. Che dà sicurezza. Che fa sentire uniti.  Che solo gli uomini possono passare e dare agli altri uomini. È il maschile, l’antenato che forma il futuro uomo. Che gli passa la saggezza, la sicurezza, la forza, la guida, l’onestà, la lealtà, la fiducia. È la formazione dell’uomo che dovrà guidare proteggere la sua famiglia, la sua donna e i suoi figli.

Quindi si insegna fare i lavori di riparazione,  elettrici, idraulici, di falegnameria, di muratura. Quelli piccoli che è possibile fare da soli. Si va insieme nei negozi a comperare il materiale è imparare a sceglierlo. Si impara a riconoscerlo. Si impara a saperlo organizzare e a saperlo ad operare e gestire. Si impara insieme.  Si possono invitare a insegnare e a spiegare dei tecnici del settore, un elettricista, un idraulico, un falegname, un muratore.

 

  • Paterno come guida

Ma è importante anche imparare ai figli, ai ragazzi e ai bambini a diventare uomini, nel senso di  guida. Quindi è necessario che diventino esperti della gestione della casa che diventino responsabili della gestione della casa.. Della gestione economica, dell’amministrazione della casa. Quindi bisogna  invitare esperti di banca che spiegano come funzionano le banche, i mutui, i prestiti, le cambiali. Invitare commercialisti che spiegano come amministrare l’economia di una casa. Come organizzarla, come documentarla. Le regole del fisco e come funzionano le tasse. Anche qualche avvocato che può spiegare le norme, le leggi, gli obblighi, le conseguenze di certe azioni.

 

  • Paterno come forza e protezione

È importante insegnare ai figli, ai ragazzi e bambini ad essere forza, protezione. Come intervenire per difendere la propria famiglia. Quali sono i pericoli per sé e per la propria famiglia. Conoscerli per evitargli e come affrontarli. Come aiutarsi insieme per affrontarli insieme, se da soli non ci si riesce. Quali sono i pericoli per la propria famiglia, cosa e come fare per affrontarli riguardo i figli in particolare. Si scopre che è difficile da soli affrontare la vita.  Si scopre allora che l’altro non è più il competitore, ma può essere una spalla, una mano, un braccio forte che si sostiene nella difficoltà, quando non ce la fa e. Si scopre l’altro come amico, come fratello, che come uomo ti capisce e ti sa aiutare. Si scopre la necessità e la ricchezza del collettivo maschile, del maschile come forza, come passione, come donazione, come salvezza, come coraggio, come cavaliere, come eroe. Si scopre che insieme si può veramente cambiare le cose, insieme si può veramente essere quello che si è, quello che si è sognato, quello che di buono si ha nel cuore. Si può realizzare il compito della missione per cui siamo stati creati.

Poi si può invitare un meccanico, per insegnare tutte le qualità delle macchine e delle moto. Un esperto di basket, per conoscere tutti i segreti delle partite.Attivare insomma nel collettivo, tutte le qualità del maschile. Accendere tutti i motori del maschile. Farli funzionare, farli risuonare. Insieme si acquista forza, insieme si può conoscere, insieme ci si può ritrovare, insieme ci si può aiutare. Un insieme che non si trova più solo in negativo quando si aggredisce nello stadio, o nelle bande o nelle ronde, ma un insieme che si trova in positivo. Un insieme costruttivo, rigenerativo, identificativo.

 

  • Paterno come cultura e sapere

 Essere anche un riferimento a livello culturale.  Invitare  un esperto di cultura, di quadri, di libri, di film, di arte, di storia, di turismo.  Per sapere cosa dire ai figli, per saper dare delle risposte. Per conoscere il mondo, per saperlo  capire e   saper scegliere. 

Ognuno può contribuire. Ma si crea un collettivo, molto più importante e funzionale del bar. È un collettivo dove c’è un fine, un senso, uno scopo, una alleanza, una identità. Dove ci si riconosce nell’altro, dove ci si sente alleato, parte dell’altro. Un collettivo di amici veri, che si aiutano, non solo a parole, ma fatti. In modo concreto.

 

È il mondo del maschile, che è anche il mondo del concreto. Lì l’uomo, il maschile, si ritrova, si riconosce, si riconquista. Acquista forza, energia, valore, importanza. Si rigenera.

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

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