I ricoveri degli anziani

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Gli anziani.

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L’anziano non è solo un problema sociale, non è solo un problema economico. È un problema morale e civile e spirituale. Da come risolveremmo il problema degli anziani, si capirà chi siamo. Si definirà l’identità di un popolo.

 

I ricoveri degli anziani.

I ricoveri degli anziani sono diventati simili agli istituti dei bambini di una volta. Ai collegi. Posti dove venivano contenuti, rifugiati, ammassati, gestiti, controllati, i bambini che non si potevano tenere a casa, quelli che non si gestivano, quelli che rimanevano soli. I collegi, dove, oltre al dolore per la violenza della vita, si subiva una ulteriore violenza, con la perdita della propria libertà, con la perdita della propria individualità, con la perdita della propria intimità. A volte anche con la perdita del proprio cuore e della propria anima.

Istituti che non venivano mai controllati perché erano coperti, riparati, nascosti e a volte anche promossi dal potere dei potenti, dell’economia, dei partiti e delle istituzioni. Istituti convenzionati che assorbivano moltissime risorse economiche pubbliche per ogni bambino.

I ricoveri per gli anziani assomigliano anche agli ospedali. Posti dove è garantita la camera, l’assistenza di pulizia, infermieristica e sanitaria e una sala grande e comune dove potersi appoggiare. Spazi comuni. Tutto è in comune. Anche il dolore è in comune. Mescolato, unificato, visibile, mostrato, imposto. Un dolore che diventa così collettivo, dominante, oppressivo, violento, distruttivo.

Cosa fare? Bisogna cercare soluzioni nuove, efficienti, umane. Ne propongo alcune.

 

Al centro la persona.

Quale è il perno, l’elemento centrale, quello a cui fare riferimento per organizzare il tutto? La persona! Se si vuole un progetto efficace, va a messa al centro la persona, con la sua dignità, libertà, autonomia, unicità e originalità. Quindi non l’interesse, la convenienza, il guadagno, i soldi, gli accordi di potere o istituzionali. La persona sempre, comunque, nonostante, soprattutto.

Questa è la scelta principale.  La persona  non solo al centro, ma  alla base, alle fondamenta di tutto. Sulla base di questa scelta, di questo valore principale infatti si fondano tutte le scelte successive. La scelta del chi, del dove, del come, del quando  e del quanto. È la pietra angolare sulla quale si costruisce la futura casa, su cui poggia tutta la casa. Il perno a cui fare riferimento quando non si sa che fare. Il riferimento, la rotta, la bussola, per orientarsi quando non si sa dove andare.

Scelta del pubblico.

Contributi regionali di Asl, e di comuni, tutti convogliati in strutture private convenzionate. È come la rete idrica, se ci sono delle perdite, l’acqua non arriva e viene dispersa. La stessa cosa succede per i finanziamenti pubblici. Come per l’acqua, propongo una gestione diretta del pubblico. Una gestione pubblica  regionale delle nuove strutture di ricovero, oppure una gestione indiretta da, e cioè privata e convenzionata ma controllata direttamente dalla struttura pubblica del posto, cioè dal Comune, o dai comuni associati, o dall’ambito territoriale.

Quindi nessun costo ulteriore per le istituzioni o i comuni, oltre a quelli previsti per legge. Sicuramente però un guadagno. Come per l’acqua. Lo stesso gettito, ma, essendo state riparate le perdite della rete, essendo stati riparati e chiusi i buchi che provocavano una fuoriuscita di acqua in posti e in terreni privati, l’acqua ora arriva tutta, sicura, in terra, nei posti giusti e alle persone giuste. Quindi più acqua di prima con la stessa spesa. Più qualità di prima con la stessa spesa. Più sicurezza di prima con la stessa spesa. Più dignità, giustizia, umanità, di prima con la stessa spesa.

 

Centro di coordinamento tecnico.

Quello che disorienta i comuni  è di solito il rifiuto o la difficoltà di sobbarcarsi una responsabilità ulteriore diretta. Perché significa più soldi, più personale, più ore, più fatica, più problemi. Per questo  si delega e ci si affida al privato.

Ecco, niente di tutto ciò. Il comune o i comuni associati, devono solo scegliere tre specialisti, tre professionisti privati che costituiscono un centro di coordinamento tecnico. Un centro privato, però promosso, voluto e impostato dal pubblico. Nessun aumento di spese, nessuna assunzione, per stare nei limiti della normativa. Ma solo una convenzione con il centro, che si muove in forma autonoma e privata. Ma è promosso, scelto, organizzato, dal pubblico. Parte dal pubblico, con il pubblico e nel pubblico e al pubblico risponde, nel suo statuto.

Un Centro di coordinamento tecnico, con tre specialisti: un medico e due psicologi. Giovani professionisti del posto, preparati, capaci e conosciuti. Un gruppo che deve promuovere e coordinare tutte le iniziative e le strutture nuove per gli anziani del posto. Che dovrà organizzare  gli interventi  specifici. Che dovrà curare gli aspetti tecnici. Dovrà gestire direttamente il personale. Potrà così controllare, verificare, e dove, il come il quando e il quanto di tutta la rete di servizi per gli anziani, in tutte le sue diverse forme.

Un Centro che si paga da solo. Autonomo, che si mantiene con i contributi mensili da parte di ogni anziano assistito. Dai 50 ai € 70 mensili per ogni anziano assistito, sia a domicilio che nel condominio degli anziani  e nelle case famiglia.

Un centro quindi  scelto, promosso, controllato, verificato direttamente dai comuni e anche da un comitato di base, tipo azionisti, composto dai rappresentanti degli anziani e dai loro familiari. Di chi cioè usufruisce di quelle prestazioni. Quindi diventa una un organismo pubblico, perché è privato, e convenzionato con il pubblico, ma è impostato e verificato dal basso  dal comitato di anziani e dall’alto, dal Comune o dai Comuni che lo hanno promosso e organizzato.

Il Comune può scegliere i migliori professionisti giovani del posto o loro si possono proporre per un progetto simile. Scegliendo i tipi di iniziative che indicherò, o altre che si adattano alle esigenze del singolo territorio e degli utenti anziani a cui vengono rivolte.  Per essere sicuri che l’iniziativa risponda alle esigenze e i  bisogni del territorio, si potrebbe fare anche una indagine, un questionario, da sottoporre ai singoli anziani e si i loro familiari, chiedendo di pronunciarsi su alcune proposte,  sul tipo di struttura, sul tipo di residenza preferito e sulle attività specifiche da promuovere. 

In pratica  si imposta un sistema promosso, unificato, integrato, controllato e verificato dalle Istituzioni Regione, Asl, Comuni) con al centro  l’equipe  di Coordinamento Tecnico.  Una  rete  di servizi.   ( Vedi tabella n° 1  Rete Servizi anziani )

Ecco alcune proposte nuove di assistenza e di residenza per gli anziani autonomi e non autonomi:

  • Assistenza domiciliare. Prevenzione e cura.
  • Anziani autonomi. Condominio degli anziani
  • Anziani autonomi.  Appartamento singolo
  •  Anziani autonomi. Appartamento doppio
  • Anziani non-autonomi.  Casa famiglia.  Appartamento triplo
  • Istituto di Ricovero e cura per anziani  privato e convenzionato
  
 
 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

  

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