Assistenza domiciliare

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L’assistenza domiciliare.

Gruppo di  Coordinamento.   Associazione Onlus  no-profit convenzionata con il Comune e autorizzata dalla Regione. 2 medici   2 psicologi.

Organizza  tutta l’assistenza degli anziani, vigila, tutela. Gestisce tutto il personale che interviene a domicilio.  Forma le badanti,  le sceglie, le controlla,  le affianca ad Assistenti domiciliari.  Interviene nelle emergenze, in collaborazione con  ASL e  Comune. Garantisce  operatori sanitari  qualificati  a domicilio.  Medico, psicologo,  educatore,  infermieri professionali, assistenti domiciliari, badanti, assistente sociale, segreteria, trasporto.  ( Vedi Tabella . Clicca su: Rete Servizi anziani  )

 

Iniziative di assistenza specifica a domicilio:

  •  Nonno taxi.  
  • Si chiama il Nonno taxi e per pochissimi euro fissi, convenzionati, ti porta dove vuole. Nella casa dei nonni, a trovare il tuo amico, ad aiutare un altro anziano solo, in Chiesa, dal dottore, a fare la spesa. La convenzione può essere fatta con il Comune  o con la Asl, in considerazione del risparmio  che deriva da questa attività che è  una vera ed efficace  prevenzione delle patologie fisiche e psichiche dell’anziano  e dal risparmio per i  minori ricoveri, sia negli ospedali, che nelle case di riposo.   È molto delicato è importante scegliere l’autista. Deve essere una persona molto sicura e conosciuta perché i nonni devono essere tutelati.  Può essere un altro nonno giovanile o un parente giovane  di uno di loro. Deve essere scelto dai nonni tutti insieme a maggioranza. Deve esserci una convenzione con il Comune o le istituzioni per compensare il minimo. Meglio di tutto se si può fare con il volontariato in modo gratuito.

 

  •  Corriere nonno.  
  • Questo è  un servizio dove non si muove il nonno, ma è l’altro che va nei posti, come il corriere espresso. Porta un pacco, va a fare la spesa, va in farmacia, va dal medico, e la porta a domicilio dell’anziano. Questo servizio deve essere lo stesso convenzionato o fatto come volontariato per un prezzo minimo. Le persone e gli autisti  devono essere più che sicuri, o uno dei nonni  o figlio o un parente stretto conosciuto, più che fidato. Mai fidarsi di estranei che possono approfittare dei bisogni. Se non è conosciuto è meglio non fidarsi.

 

  • Scuola per  badanti
  • Scuola privata  convenzionata con la Regione, o riconosciuta a livello regionale o comunale.  Coordinata con  altre associazioni   o  con il Comune. Una Scuola per la Formazione delle Assistenti domiciliari o delle badanti  italiane e straniere. Insegnanti:  giovani laureati professionisti.  Materie Lingua italiana-  psicologia dell’anziano-  comportamenti relazionali ed educativi corretti-  materia sanitaria – cucina italiana e adatta per l’anziano –  pulizia della casa –  cura della casa –  organizzazione della casa –  lavare –  stirare – uso degli elettrodomestici –   gestione delle utenze – conoscenza del territorio.  Esame e Diploma. 

 

  • Badante sicura.    
  • Il Centro di  Coordinazione Tecnico  sceglie  le persone giuste.  Fa da filtro. da  una garanzia.  Fa da genitore, familiare, parente di un anziano fragile, malato. Il servizio  propone solo badanti formate.  Le controlla anche dopo.  Le segue,  ne valuta  i risultati e in particolare le verifica di persona, e a domicilio attraverso l’anziano assistito.  Tutela anche l’anziano da esperienze negative.  Interviene nelle emergenze, nelle necessità, con prestazioni ad ore, per periodi brevi, che compensano i permessi le giornate di libertà.  Aiuta nel momento tragico. Tutela anche da aggressioni fisiche, psichiche, economiche, legali.

 

  • Pronto badante.  
  • Aiuta a trovare una badante nelle emergenze. Per poche ore o brevi periodi. O per coprire le ferie.

 

  • Assistenza  programmata a domicilio ( ove non prevista dall’ ADI)  .
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto.  Il Centro tecnico  procura medici  e infermieri, psicologi, e personale  sanitario: fisioterapisti, logopedisti, podologi, su richiesta e quando necessari. Per un’assistenza sanitaria domiciliare privata. Nei paesi dove non c’è l’ADI, nei paesi dove l’assistenza domiciliare pubblica non funziona bene o non è sufficiente.     Per prestazioni sanitarie a domicilio di qualità, affidabili, sicure, controllate e verificate da Centro.

 

  • Pronto assistenza privata.  
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto. Assistenza del personale sanitario e di pulizia per le emergenze, su richiesta.

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Appartamento singolo

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A casa propria.

La famiglia degli amici.

 

Ecco alcune proposte concrete che possono essere adatte per anziani autonomi che non possono stare da soli e che  sono costretti ad andare in casa di riposo per essere assistiti, in mancanza di una famiglia. Anziani che non sono ancora tanto gravi da rendere necessario il ricovero, ma che non hanno altre soluzioni.

In alternativa all’assistenza condominiale, ecco alcune soluzioni più semplici e più immediate, che non richiedono strutture specifiche. Soluzioni anche migliori nella qualità della vita, perché rispettano e partono dai bisogni degli anziani.

Si tratta quindi di lasciare l’anziano nella sua casa. Nel posto che gli dà sicurezza, dove ci sono i suoi affetti, il suo cuore, la sua anima. Nel posto dove ritrova se stesso, la sua identità.

Il centro di coordinazione tecnica, insieme a lui, studia la sua personalità e trova un abbinamento con un’altra persona. La scelgono insieme e diventa parte della sua famiglia. Un’altra persona che ha le stesse esigenze, le stesse difficoltà. Guardarsi insieme. Aiutarsi insieme. Sostenersi insieme. Controllarsi insieme. Insieme si può. Con l’aiuto del centro tecnico che vigila, verifica, interviene, su richiesta.

Perché mettersi insieme? Per evitare il ricovero, ma nello stesso tempo, non stare da soli, farsi aiutare e farsi assistere. Per trovare una nuova famiglia fatta di amici, in assenza della famiglia o in appoggio della famiglia. Per rimanere a casa propria, nel proprio ambiente, nel proprio paese. Per ridurre di molto anche la spesa dell’eventuale ricovero. Per vivere una vita dignitosa, vera, umana. Per vivere e non sopravvivere.

Ecco delle soluzioni adatte fino a quando permane lo stato di autonomia. Quando lo stato di salute si aggrava, il Centro tecnico  trova  altre strutture più adeguate.   ( Vedi tabella  in pdf   Tabella n° 3 Appartamento singolo )

 

Anziano e famiglia.

Anziano che ospita un singolo parente o una famiglia. Una famiglia che deve assolutamente far parte della sua parentela. Una famiglia di giovani che fa parte del suo contesto e quindi è sicura e conosciuta. È molto importante molto delicato non includere   famiglie estranee o sconosciute, che possono manipolare e usare l’anziano. L’anziano garantisce l’alloggio e il vitto alla famiglia  e in cambio la famiglia assicura l’assistenza. Oppure è l’anziano che si trasferisce presso la famiglia per essere assistito e in questo caso da € 1500 al mese  alla famiglia. A volte l’anziano non riesce a chiedere, non vuole pesare. Qui invece  è il Centro tecnico che si fa da tramite  e propone l’assistenza alla famiglia dei parenti anche lontani. Per una famiglia in tempo di crisi, una retta di 1 500  o di  1200 euro  come quella minima della casa di riposo, può veramente sostituire uno stipendio. Può dare la possibilità anche al giovane, di non andare a lavorare fuori, alla madre di poter stare in casa e aiutare oltre all’anziano, anche i propri figli. Questa soluzione è  ottima perché fa vivere l’anziano con persone giovani e con bambini che simboleggiano la vita. Bambini che sono in sintonia con la sua psiche, perché entrambi sono delicati, vulnerabili, sensibili e più vicini all’inconscio. In questo contesto l’anziano viene adottato. Invecchia sereno e felice e come un nonno.

Anziano e ragazze. 

L’anziano vive con ragazze universitarie o  che lavorano. Lui garantisce l’alloggio e vitto gratis per loro e loro garantiscono l’assistenza a turno. C’è il Centro tecnico che propone, valuta, coordina e controlla il tipo di persone. E che interviene su richiesta. Quindi nessun costo specifico  per tutti. Ci si aiuta insieme il minimo costo in più per il vitto, è compensato dal consistente risparmio per la retta della casa di riposo che era di € 1500 mensili minimo. Per le ragazze che studiano o che lavorano è molto conveniente perché permette una riduzione dei costi e nello stesso tempo la presenza di un materno che accoglie. È importante  comprendere bene che il ruolo  del Centro tecnico che non  funziona  solo da contenitore, da erogatore di servizi, da elenco di persone, ma funziona da garante, dal selezionatore, da formatore delle persone che accedono a questi servizi.

Due anziani.

L’anziano offre la sua casa  e  un altro anziano va a vivere con lui. Chi viene ospitato può farsi carico delle spese di vitto, visto che l’altro offre l’alloggio. Il Centro tecnico offre la possibilità di scegliere la persona più adatta, e di verificare  direttamente la convivenza in modo concreto. Senza badante. Ma se è necessaria,  si può anche aggiungere con una minima spesa di  800  euro ciascuno per pagarne una in comune.   800  x 2 =   1600 euro.  Una badante a casa loro, che si dedica solo a loro. Senza ricovero, senza corridoi vuoti, senza stanze comuni, frette, anonime, estranee. Una badante che è con loro, che  cucina come vogliono loro, insieme a loro. Una badante che si prende cura di loro e della casa ed è sempre presente anche di notte. Quando lo stato di salute peggiora, allora si cambia struttura. Intanto però si è vissuto in un contesto umano, familiare, affettivo e personale.

 

 Tre anziani. 

Un anziano ospita nella sua casa una coppia di anziani.  Il Centro tecnico opera una selezione e garantisce una scelta adatta. Chi da la casa non paga. La coppia che viene ospitata si fa carico del vitto anche del singolo. Senza badante. Se serve una badante si può pagare con € 500 a persona.  500 euro x 3 =  1500.

 

 Due anziani assistiti.

Un anziano ospita un altro anziano. Con badante. Entrambi gli anziani mettono in comune € 1500 che avrebbero dovuto dare alla casa di riposo.  1500  x 2 =  € 3000.  Ci pagano una badante a tempo pieno per tutti e due. Una persona che cucina, che li cura, che li segue. Una badante formata, scelta e controllata dal centro tecnico. E che è in contatto con loro. Costi: € 3000 -1004   =  € 1600 mensili per il vitto dell’assistenza infermieristica.

 

Tre anziani assistiti.

Un anziano ospita nella sua casa una coppia di anziani. Con badante. Mettono insieme € 1500 mensili che ognuno di loro avrebbe dovuto dare alla casa di riposo e hanno  1500 x 3 =  € 4500. Ci pagano due badanti a tempo pieno e rimangono  € 1700  mensili per il vitto alle prestazioni infermieristiche. (Vedi tabella  n°  3 Tabella n° 3 Appartamento singolo  )

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Rete Centrale Servizi per gli anziani

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Rete di servizi  per  gli anziani.

L’emergenza dell’assistenza degli anziani, oggi non è solo nei costi per le istituzioni sempre più alti, ma anche nei servizi. I servizi rischiano non solo di non essere più garantiti per i più poveri, ma rischiano anche di perdere qualità, efficienza, affidabilità. Rischiano di perdere l’aspetto umano, la centralità umana. Rischiano di perdere la dignità di servizio, l’identità di servizio.

Per questo è necessario e urgente riqualificarli. Reinventarli, per ritrovarli, ricrearli, senza aumentare i costi, rimanendo nei costi, anzi, risparmiando sui costi.  Per fare questo è però necessario gestire tutta la rete dell’assistenza dell’anziano, partendo dalla sede centrale, la Regione, fino all’ultimo fruitore, all’anziano stesso e alla sua famiglia.

Tutta la rete. Come la rete elettrica. È necessario che tutto sia correlato, coordinato, collegato. Tutto  sia gestito, controllato e verificato. Tutto sia  impostato e messo in sicurezza per le emergenze.  È necessario che tutta la rete sia bonificata. Se la corrente viene dispersa, viene ridotta, viene interrotta in alcune centraline,  non arriva nelle case, non funzionano gli apparecchi, si bloccano i servizi.

È quindi necessario impostare una rete dell’assistenza completa, sistematica, integrata.  Che parti dal pubblico ( Regione),  e che sia sempre accompagnata dal pubblico.  Che si  integri anche con il privato,  ma che non lasci mai il privato da solo.  Il privato  ha un’altra logica, un altro scopo, un altro fine. È un fine privato, di profitto, in cui  i soldi  vanno  prima di tutto  ai capi,  lì si concentrano   e quello  che rimane va  agli assistiti.  Quindi  il pubblico deve accompagnare sempre il privato, ma per promuoverlo, per farlo funzionare meglio, per garantirlo meglio, in modo integrato.

Propongo quindi un Centro di coordinamento tecnico centrale  regionale, formato da una equipe di operatori pubblici: tre medici uno psicologo. L’equipe,  dirige la rete centrale  e organizza e promuove la rete locale. Ogni regione può essere divisa in quattro zone. Perché ogni zona (collina, montagna, marina,) può avere realtà diverse, specifiche, che hanno bisogno di risposte diverse.  ( Vedi Tabella. Clicca su:  Rete Servizi anziani  )

 

Rete locale.

La rete locale  corrisponde al territorio  comunale  o a quello dell’Ambito territoriale  (che comprende più comuni). È una rete con al centro  un Centro di coordinamento tecnico locale, una  equipe  di quattro operatori: due medici e due psicologi, scelta dalla Regione, promossa dalla Regione e gestita dalla Regione. È pubblica nella sostanza, ma privata nella forma e nella istituzione. Questa equipe, questo Centro, è a sua volta convenzionato con i Comuni che serve, in cui opera. Tutti i servizi degli anziani sul territorio vengono accreditati, hanno quindi i soldi, solo se si fanno seguire, coordinare, controllare e verificare da questa equipe. Quindi il privato non è più solo. Fa parte di una rete con regole, linee, collegamenti unificati, condivisi, decisi insieme. Integrati.

L’equipe ha  la Regione  e la Sanità  che la controlla e la verifica dall’alto. Ma viene anche controllata dal basso, da i comitati di base, formati dai rappresentanti degli anziani, delle famiglie degli anziani, dall’associazione consumatori e dal volontariato di base. I comuni e gli ambiti territoriali sono invece i suoi collaboratori. Sono integrati al suo interno, insieme alla Asl del territorio. (Vedi Tabella. Clicca su:  Rete Servizi anziani)

La rete locale  comprende:  

La prevenzione  ( Vedi art. specifico).  Prevenzione al ricovero in Casa di riposo 

L’assistenza domiciliare con:

  • Taxi nonno
  • Corriere nonno
  • Scuola per  badanti
  • Badante sicura
  • Pronto badante
  • Servizio a domicilio
  • Assistenza  programmata a domicilio . Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto.
  • Pronto assistenza. Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto

 

L’assistenza agli anziani autonomi con:

  • condomini anziani
  • appartamenti singoli
  • appartamenti doppi
  • appartamenti tripli

 

L’assistenza agli anziani non autonomi  e le RSA con:

  • case alloggio
  • istituti di ricovero e cura convenzionati
  • istituti di ricovero privati.

(Vedi Tabella. Clicca su: Rete Servizi anziani )

Le modalità di organizzazione di funzionamento delle varie residenze sono descritte negli articoli specifici del blog, nella parte: Residenze degli anziani.

Quindi più residenze per anziani,  articolate, adattate alle necessità. Nuove residenze per gli anziani, pensate per le loro e con loro.  Soluzioni per un’assistenza graduale, che rispetta i tempi, che previene per quanto possibile il ricovero. Che parte dall’ambiente domiciliare. Che cerca di mantenere l’anziano a casa propria. Che imposta soluzioni di solidarietà e di accompagnamento  iniziali. Che promuove residenze di ospitalità amicale e familiare. Che promuove residenze nuove simili ai contesti familiari (condomini anziani, case famiglia). Da ultimo, offre anche l’istituto di ricovero.

Insomma la casa di riposo non è più l’unica soluzione per l’anziano solo. Prima, ce ne sono tante altre. La casa di riposo  è  l’ultima soluzione, l’ultima residenza, quando non è  le altre non sono più adeguate, quando è proprio necessario, quando non si può farne a meno.

Assistenza di pari passo con l’anziano, di pari passo con i suoi bisogni, di pari passo con lui. Così non è più traumatica, così non è più angosciante. Diventa un percorso con tante tappe. Diventa un cammino con tanti compagni di viaggio. Diventa un essere accompagnati, custoditi, rispettati. 

 

Rete regionale.

In ogni zona l’equipe del Centro di Coordinamento Tecnico pubblico Centrale:

  1. Promuove  le reti locali. Le organizza, le gestisce. Mantiene le relazioni tra la Regione e le reti locali.
  2. Coordina i Comuni  e gli Ambiti territoriali per la promozione delle reti locali.
  3. Fa incontri regionali con tutti i rappresentanti di tutti i servizi per gli anziani  (prevenzione, assistenza domiciliare, condomini degli anziani,  istituti di ricovero)  di tutta la Regione,  per impostare linee comuni e condivise, per accogliere iniziative, per conoscere le criticità e risolverle.
  4. Fa incontri con i rappresentanti dei comitati di base degli utenti, anziani, famiglie degli anziani, associazioni consumatori, cooperative dei servizi, di tutta la Regione.
  5. Fa una verifica diretta dell’idoneità dei servizi. Verifica diretta dei risultati. Monitoraggio valutazione dei risultati. Indagine conoscitiva sul territorio.

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


I ricoveri degli anziani

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Gli anziani.

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L’anziano non è solo un problema sociale, non è solo un problema economico. È un problema morale e civile e spirituale. Da come risolveremmo il problema degli anziani, si capirà chi siamo. Si definirà l’identità di un popolo.

 

I ricoveri degli anziani.

I ricoveri degli anziani sono diventati simili agli istituti dei bambini di una volta. Ai collegi. Posti dove venivano contenuti, rifugiati, ammassati, gestiti, controllati, i bambini che non si potevano tenere a casa, quelli che non si gestivano, quelli che rimanevano soli. I collegi, dove, oltre al dolore per la violenza della vita, si subiva una ulteriore violenza, con la perdita della propria libertà, con la perdita della propria individualità, con la perdita della propria intimità. A volte anche con la perdita del proprio cuore e della propria anima.

Istituti che non venivano mai controllati perché erano coperti, riparati, nascosti e a volte anche promossi dal potere dei potenti, dell’economia, dei partiti e delle istituzioni. Istituti convenzionati che assorbivano moltissime risorse economiche pubbliche per ogni bambino.

I ricoveri per gli anziani assomigliano anche agli ospedali. Posti dove è garantita la camera, l’assistenza di pulizia, infermieristica e sanitaria e una sala grande e comune dove potersi appoggiare. Spazi comuni. Tutto è in comune. Anche il dolore è in comune. Mescolato, unificato, visibile, mostrato, imposto. Un dolore che diventa così collettivo, dominante, oppressivo, violento, distruttivo.

Cosa fare? Bisogna cercare soluzioni nuove, efficienti, umane. Ne propongo alcune.

 

Al centro la persona.

Quale è il perno, l’elemento centrale, quello a cui fare riferimento per organizzare il tutto? La persona! Se si vuole un progetto efficace, va a messa al centro la persona, con la sua dignità, libertà, autonomia, unicità e originalità. Quindi non l’interesse, la convenienza, il guadagno, i soldi, gli accordi di potere o istituzionali. La persona sempre, comunque, nonostante, soprattutto.

Questa è la scelta principale.  La persona  non solo al centro, ma  alla base, alle fondamenta di tutto. Sulla base di questa scelta, di questo valore principale infatti si fondano tutte le scelte successive. La scelta del chi, del dove, del come, del quando  e del quanto. È la pietra angolare sulla quale si costruisce la futura casa, su cui poggia tutta la casa. Il perno a cui fare riferimento quando non si sa che fare. Il riferimento, la rotta, la bussola, per orientarsi quando non si sa dove andare.

Scelta del pubblico.

Contributi regionali di Asl, e di comuni, tutti convogliati in strutture private convenzionate. È come la rete idrica, se ci sono delle perdite, l’acqua non arriva e viene dispersa. La stessa cosa succede per i finanziamenti pubblici. Come per l’acqua, propongo una gestione diretta del pubblico. Una gestione pubblica  regionale delle nuove strutture di ricovero, oppure una gestione indiretta da, e cioè privata e convenzionata ma controllata direttamente dalla struttura pubblica del posto, cioè dal Comune, o dai comuni associati, o dall’ambito territoriale.

Quindi nessun costo ulteriore per le istituzioni o i comuni, oltre a quelli previsti per legge. Sicuramente però un guadagno. Come per l’acqua. Lo stesso gettito, ma, essendo state riparate le perdite della rete, essendo stati riparati e chiusi i buchi che provocavano una fuoriuscita di acqua in posti e in terreni privati, l’acqua ora arriva tutta, sicura, in terra, nei posti giusti e alle persone giuste. Quindi più acqua di prima con la stessa spesa. Più qualità di prima con la stessa spesa. Più sicurezza di prima con la stessa spesa. Più dignità, giustizia, umanità, di prima con la stessa spesa.

 

Centro di coordinamento tecnico.

Quello che disorienta i comuni  è di solito il rifiuto o la difficoltà di sobbarcarsi una responsabilità ulteriore diretta. Perché significa più soldi, più personale, più ore, più fatica, più problemi. Per questo  si delega e ci si affida al privato.

Ecco, niente di tutto ciò. Il comune o i comuni associati, devono solo scegliere tre specialisti, tre professionisti privati che costituiscono un centro di coordinamento tecnico. Un centro privato, però promosso, voluto e impostato dal pubblico. Nessun aumento di spese, nessuna assunzione, per stare nei limiti della normativa. Ma solo una convenzione con il centro, che si muove in forma autonoma e privata. Ma è promosso, scelto, organizzato, dal pubblico. Parte dal pubblico, con il pubblico e nel pubblico e al pubblico risponde, nel suo statuto.

Un Centro di coordinamento tecnico, con tre specialisti: un medico e due psicologi. Giovani professionisti del posto, preparati, capaci e conosciuti. Un gruppo che deve promuovere e coordinare tutte le iniziative e le strutture nuove per gli anziani del posto. Che dovrà organizzare  gli interventi  specifici. Che dovrà curare gli aspetti tecnici. Dovrà gestire direttamente il personale. Potrà così controllare, verificare, e dove, il come il quando e il quanto di tutta la rete di servizi per gli anziani, in tutte le sue diverse forme.

Un Centro che si paga da solo. Autonomo, che si mantiene con i contributi mensili da parte di ogni anziano assistito. Dai 50 ai € 70 mensili per ogni anziano assistito, sia a domicilio che nel condominio degli anziani  e nelle case famiglia.

Un centro quindi  scelto, promosso, controllato, verificato direttamente dai comuni e anche da un comitato di base, tipo azionisti, composto dai rappresentanti degli anziani e dai loro familiari. Di chi cioè usufruisce di quelle prestazioni. Quindi diventa una un organismo pubblico, perché è privato, e convenzionato con il pubblico, ma è impostato e verificato dal basso  dal comitato di anziani e dall’alto, dal Comune o dai Comuni che lo hanno promosso e organizzato.

Il Comune può scegliere i migliori professionisti giovani del posto o loro si possono proporre per un progetto simile. Scegliendo i tipi di iniziative che indicherò, o altre che si adattano alle esigenze del singolo territorio e degli utenti anziani a cui vengono rivolte.  Per essere sicuri che l’iniziativa risponda alle esigenze e i  bisogni del territorio, si potrebbe fare anche una indagine, un questionario, da sottoporre ai singoli anziani e si i loro familiari, chiedendo di pronunciarsi su alcune proposte,  sul tipo di struttura, sul tipo di residenza preferito e sulle attività specifiche da promuovere. 

In pratica  si imposta un sistema promosso, unificato, integrato, controllato e verificato dalle Istituzioni Regione, Asl, Comuni) con al centro  l’equipe  di Coordinamento Tecnico.  Una  rete  di servizi.   ( Vedi tabella n° 1  Rete Servizi anziani )

Ecco alcune proposte nuove di assistenza e di residenza per gli anziani autonomi e non autonomi:

  • Assistenza domiciliare. Prevenzione e cura.
  • Anziani autonomi. Condominio degli anziani
  • Anziani autonomi.  Appartamento singolo
  •  Anziani autonomi. Appartamento doppio
  • Anziani non-autonomi.  Casa famiglia.  Appartamento triplo
  • Istituto di Ricovero e cura per anziani  privato e convenzionato
  
 
 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

  

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.